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Il Foglio Psichiatrico

Blog di divulgazione scientifica, aggiornamento e formazione in psichiatria e psicoterapia

4 June 2019

STRANGER DREAMS: STORIE DI DEMONI, STREGHE E RAPIMENTI ALIENI – Il fenomeno della paralisi del sonno nella cultura popolare

di Andrea Escelsior, medico, specializzando in psichiatria, Università di Genova


“Alla fine liquidò gli affari e portò la famiglia a vivere lontano dal mare, in un villaggio di indios pacifici situato sui contrafforti della sierra, dove fece costruire a sua moglie una stanza da letto senza finestre in modo che i pirati dei suoi incubi non avessero da dove entrare”. (Gabriel García Márquez, “Cent’anni di solitudine”; 1982)

“È dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione”. (Baruch Spinoza, “Trattato teologico-politico”; 1670)


La paralisi del sonno

La paralisi del sonno è una parasonnia, che consiste nell’insolita esperienza di svegliarsi nella notte senza la possibilità di muoversi. La persona coinvolta esperisce uno stato di coscienza alterato, che combina il sonno REM con elementi di veglia. A tale fenomeno si associano solitamente sensazioni di paura e disagio estremi (Denis and Poerio, 2017). Le allucinazioni ipnagogiche (all’addormentamento) e ipnopompiche (al risveglio) sono spesso associate alla paralisi del sonno (Kompanje, 2008). Sebbene si tratti di un fenomeno relativamente comune, a tutt’oggi è disponibile solo una scarna letteratura in merito.

La predisposizione allo sviluppo delle paralisi del sonno è legata a diversi fattori quali genetica, specifiche caratteristiche di personalità, avere credenze anomale, giovane età, disturbi del sonno, malattie fisiche e disturbi psichiatrici. Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e il disturbo da attacchi di panico sono disturbi predisponenti in ambito psichiatrico. Gli episodi sono inoltre legati all’esposizione a fattori ambientali, quali uso di sostanze o fattori stressanti e traumatici, oppure lo svolgere specifiche mansioni lavorative, come nel caso dei turnisti e del personale infermieristico (Cox, 2015; Davies, 2003; Denis et al., 2018).

La paralisi del sonno è un fenomeno che riguarda il 7,6% circa della popolazione generale. L’epidemiologia evidenzia inoltre come nel 31,9% dei pazienti psichiatrici sia stato riscontrato almeno un episodio di paralisi del sonno, in modo particolare nei pazienti con disturbo da attacchi di panico (34,6%). I pazienti spesso attribuiscono il manifestarsi delle paralisi del sonno a stati particolari di fatica, stress e altri fattori psicosociali (Sharpless and Barber, 2011; Yeung et al., 2005). Un aumento dell’incidenza nella popolazione psichiatrica si può tuttavia verificare a seguito di specifiche situazioni storiche, come nel caso dei rifugiati cambogiani. In questa popolazione le incursioni notturne del khmaoch sângkât (“il fantasma che spinge giù” in lingua khmer) si presentava con il 42% di prevalenza nell’arco di un anno. In questi casi sono particolarmente frequenti le allucinazioni visive durante il fenomeno (91%) e di attacchi di panico (100%) (Hinton et al., 2005). Non sembrerebbero esistere invece significative differenze di prevalenza legate alla geografia,  in uno studio comparativo è risultata infatti pari al 26,2% a Boston e al 23,3% a Shanghai (Yeung et al., 2005).

La paralisi del sonno nella letteratura

Il fenomeno è stato storicamente reso celebre da alcuni autori letterari. Descrizioni di episodi di paralisi del sonno si ritrovano ad esempio ne “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij (1881), nel dialogo notturno tra Ivan Fëdoroviè ed il diavolo, apparso nella camera del protagonista durante un incubo durante un accesso febbrile (Stefani et al., 2017):

“[..] Per questa volta agirò onestamente e ti  spiegherò ogni cosa. Ascolta: nei sogni, e  soprattutto negli incubi, a causa di una indigestione  o di qualcos’altro, gli uomini a volte hanno visioni artistiche,  vedono una realtà così complessa e vivida, assistono a eventi tali  e persino a un intero mondo di eventi collegati tra loro da una trama  così ricca di particolari inattesi – a cominciare da manifestazioni superiori  per finire con l’ultimo dei bottoni di un polsino – che, ti giuro, neanche Lev  Tolstoj sarebbe capace di immaginare; eppure questi sogni vengono fatti da persone normalissime, impiegati, giornalisti, pope, e non già da scrittori di professione… La questione è un enigma bello e buono: un ministro mi ha persino confessato che le idee migliori  gli vengono in sogno, quando dorme. Be’, proprio come adesso, ammettiamo pure che io sia una tua allucinazione, ma un’allucinazione che, come  in un incubo, ti dice cose originali che a te non sono mai venute in mente fino a questo momento. Per questo non ripeto i tuoi pensieri,  ma sono soltanto il tuo incubo e niente di più”.

Prima ancora se ne ritrovano descrizioni ne ”L’ Horla” (1887) di Maupassant (Miranda and Högl, 2013) in “Belli e dannati” di Francis Scott Fitzgerald (1922), ne “Il braccio avvizzito” di Thomas Hardy (1888) (Davies, 2003) e  in “Moby Dick” (1851) di Melville (Herman, 1997). Così Melville fa raccontare al suo personaggio principale, Ismaele:

“Per parecchie ore rimasi disteso, completamente sveglio, e mi sentivo peggio assai che non mi sia mai successo, neanche nelle maggiori disgrazie che ho avuto in seguito. Infine caddi, immagino, in un torpore penoso da incubo; e uscendone a poco a poco, ancora mezzo affogato nei sogni, apersi gli occhi e la camera già assolata era adesso avvolta nel buio della notte. Subito mi sentii percorrere tutto da una scossa. Non si vedeva niente, non si sentiva niente; ma mi parve che una mano soprannaturale mi stringesse la mano. Il mio braccio pendeva lungo la coperta, e la forma o fantasima silenziosa, indefinibile, inimmaginabile a cui apparteneva la mano pareva sedermi vicino sulla sponda del letto. Per ciò che mi parve una durata di secoli e secoli stetti così, agghiacciato dalle paure più tremende, e non osavo ritirare la mano, eppure pensavo continuamente che, solo a poterla muovere di un pollice appena, l’orribile incantesimo si sarebbe spezzato. Non so come questa sensazione, alla fine, svanì via. Ma svegliandomi al mattino; di colpo ricordai tutto con un brivido, e per giorni e settimane e mesi mi perdetti in tentativi angosciosi di spiegare quel mistero. Perfino oggi mi capita di ricominciare a pensarci”.

La paralisi del sonno tra storia e folklore

Trattandosi di un fenomeno trasversale e comune, non sorprende come possa essere entrato nella tradizione popolare che trova riscontro in diverse parti del mondo, identificato usando decine di termini differenti grammaticalmente ma di significato analogo. I termini Lilitu (lei-demone) o Lilith, presenti nella lista dei re sumeri del 2400 a.C., costituiscono il primo riferimento a una creatura disturbatrice del sonno, responsabile degli episodi di paralisi. Lilith era considerata una vampira e una prostituta, in grado di irretire gli uomini e trattenerli con sé per sempre. Nelle derivazioni ebraiche, si trattava invece della prima moglie di Adamo, che invece di” obbedire” divenne un demone. Sia nelle derivazioni ebraiche che sumeriche, Lilith era solitamente associata al diavolo, avendo le sembianze corporee di serpente, scorpione o drago (Cox, 2015).

Alcuni dei successivi termini più noti per descrivere il fenomeno sono quelli greci di pan-ephialtes (Pan che salta sopra), graia e mora (mostro, orco, spirito, ecc.), quelli romani di incubo (presenza che preme o schiaccia) e lamia, i tedeschi  mar/mare,  hexendrücken (strega che preme) e Alpdruck (elfo che preme), il ceco  muera, il polacco zmora, il russo kikimora, il francese cauchemar,  gli  inglesi maere ed hagge; il norvegese mara, l’irlandese mar/more e lo spagnolo pesadilla (Cheyne et al., 1999). Nella provincia canadese di Terranova, l’incubo viene definito “la vecchia strega”, mentre nell’isola caraibica di Saint Lucia, la creatura si chiama Kokma, ed è lo spirito di un bambino morto e non battezzato che attacca le persone nei loro letti e interrompe il loro respiro saltando sul loro petto e afferrandole alla gola (Cox, 2015). Nel folklore brasiliano troviamo invece la Pisadeira, descritta come una vecchia con le unghie lunghe che si annida sui tetti di notte e calpesta il petto di chi dorme a stomaco pieno e con la pancia in su. In Egitto, il fenomeno viene attribuito agli attacchi dei Jinn (demoni) (Jalal et al., 2015).  Nella tradizione giapponese, la paralisi del sonno è dovuta a uno spirito vendicativo che soffoca i suoi nemici mentre dormono, mentre in quella nigeriana viene attribuita a un demone femminile che attacca durante i sogni e provoca la paralisi. Per gli Inuit invece il fenomeno è dovuto agli incantesimi degli sciamani o a spiriti maligni, che attaccano l’anima dell’individuo, più vulnerabile durante il sonno e il sogno (de Sá and Mota-Rolim, 2016; Law and Kirmayer, 2005). Nell’Italia moderna troviamo invece diverse figure, quali la Pandafeche in Abruzzo, sorta di strega che secondo la tradizione  avrebbe un buco nella mano che, qualora si adatti al naso del dormiente, consentirebbe l’avvio di un attacco (Jalal et al., 2015) o del Laurieddhu nel Salento, folletto dispettoso che si divertirebbe a fare ogni sorta di dispetto al malcapitato dormiente.

La quasi totalità delle interpretazioni tradizionali chiama in causa il mondo soprannaturale. Rara eccezione è costituita dal mondo greco-romano, che si caratterizzò per la presenza di posizioni inclini ad attribuire un significato soprannaturale al fenomeno e di spiegazioni di tipo fisiologico. Così, mentre il fondatore della scuola metodica di medicina Temisone di Laodicea (I secolo a.C.) inquadrò il fenomeno in termini soprannaturali, per Galeno (129 d.C. –201 d.C. circa) la paralisi del sonno era dovuta a una varietà di disturbi gastrici dovuti a cibo indigesto, eccesso di cibo o abbondante consumo di alcool (Golzari et al., 2012).

Tra le interpretazioni soprannaturali inoltre è presente una varietà di chiavi di lettura del fenomeno. Mentre nella maggior parte dei casi le paralisi del sonno vengono lette in chiave di aggressione fisica nei confronti del soggetto, il mondo greco ne presenta una interpretazione di tipo positivo, chiamando in causa la sessualità. Come scrive Artemidoro di Daldi (II secolo) nel suo libro “L’interpretazione dei sogni”, durante gli ephialtes il dio Pan poteva avere rapporti sessuali con il sognatore, e questo significava una promessa di una grande fortuna futura.

Questo legame positivo con l’atto sessuale verrà tuttavia rovesciato con l’avvento dell’era cristiana, i cui principi comprendevano lo stretto controllo degli istinti sessuali (de Sá and Mota-Rolim, 2016). Sarà lo stesso Sant’Agostino (354 d.C.- 430 d.C.) a condizionare la successiva percezione ed interpretazione del fenomeno  della paralisi del sonno legandone la natura al peccato carnale, scrivendo: “Ed è notizia assai diffusa e molti confermano di averlo sperimentato o di avere udito chi l’aveva sperimentato che i silvani e i fauni, i quali comunemente sono denominati “incubi”, spesso sono stati sfacciati con le donne e che hanno bramato e compiuto l’accoppiamento con loro”. (Sant’Agostino d’Ippona, De Civitate Dei, XV,23). Come fa notare la storica medioevale Chiara Frugoni, nel medioevo “Il tempo notturno è anche quello dell’amore, ma a volte all’uomo si sostituisce il diavolo, soprattutto il diavolo incubo [..] che nelle miniature o nei racconti traduce visivamente pulsioni e censure di natura sessuale” (Chiara Frugoni, “Vivere nel medioevo: donne, uomini e soprattutto bambini; 2017). Le fa eco Umberto Galimberti, che rileva però come all’incubo “[..] corrisponde succuba, demone femminile responsabile delle polluzioni notturne degli uomini”  (Umberto Galimberti, “I miti del nostro tempo”; 2013). È suggestivo l’accostamento con la definizione psicoanalitica dei sogni d’angoscia fatta da Freud: “Il sogno d’angoscia è spesso lo scoperto appagamento di un desiderio, naturalmente non di un desiderio accettato, ma di un desiderio respinto” (Sigmund Freud, “Introduzione alla psicoanalisi”, 1917).

Nella Persia medioevale il clima culturale era invece diverso, come evidenziato dal lavoro del medico Akhawayni Bokhari (?–983 d.C.), che nel suo trattato di medicina (Hidayat al-muta’allemin fi al-Tibb) riprenderà il lavoro di Galeno sul legame tra paralisi del sonno e aumento di vapori dallo stomaco al cervello, ritenendo inoltre il disturbo caratteristico delle persone con temperamento freddo. Ma Akhawayni andrà oltre, evidenziando l’associazione tra paralisi del sonno ed epilessia, anticipando in questo Avicenna (980 d.C.-1037 d.C.) e i medici del tardo Rinascimento. Questo aspetto è interessante perché, benché la medicina moderna non abbia trovato una correlazione tra disturbi gastrici e paralisi del sonno, riconosce invece una complessa relazione con l’epilessia (Golzari et al., 2012).

Sempre la dottoressa Frugoni fa notare come già nel medioevo sia presente una vasta iconografia riguardante gli incubi, come ad esempio ne “Il diavolo incubo” di Robert de Borron (1450-1455),  che rappresenta il concepimento di Merlino, risultato dell’accoppiamento di una donna ed un demone incubo. Tuttavia, la rappresentazione più famosa del fenomeno sarà realizzata nel 1781, con il dipinto “L’incubo” di Johann Heinrich Füssli.7

La prima descrizione clinica moderna della paralisi del sonno fu pubblicata nel 1664 da medici olandesi, venendo indicata con il termine Incubus o Night-Mare, ma il termine “paralisi del sonno”, come tale, fu usato per la prima volta nella letteratura medica solo a partire dal 1928 (Cox, 2015).

Ancora al giorno d’oggi, le esperienze di paralisi del sonno nella maggior parte dei casi contengono caratteristiche assimilabili ai sistemi di credenze pre-moderni, che coinvolgono demoni e fantasmi, come evidenziato da uno studio statunitense (Hufford, 2005). Tuttavia, come già successo in passato, i cambiamenti del contesto storico-culturale si sono accompagnati a variazioni nei contenuti riferiti. Una manifestazione paradigmatica di questi cambiamenti nell’ambito della modernità è la relazione tra paralisi del sonno e il fenomeno dei rapimenti alieni.

Incubi del quarto tipo

Non che la figura dell’alieno sia necessariamente un attributo specifico della modernità, già il materialista Lucrezio nel suo “De Rerum Natura” (I secolo a.C.) speculava intorno alla possibilità di esistenza di vita e di coscienze al di fuori della Terra:

“Pertanto dobbiamo capire che esistono altri mondi in altre parti dell’Universo, con tipi differenti di uomini e di animali”.

Tali ipotesi, successivamente osteggiate a partire dall’avvento del Cristianesimo, ripresero corpo solo a partire dalla fine del XVI secolo. Il neoplatonico Giordano Bruno annoverò tali convincimenti nel suo corpus filosofico, in un libro peraltro importante come “De l’infinito, universo e mondi” (1584), come si evidenzia nel Dialogo III tra i personaggi Burchio e Fracastorio:

“Burchio: Cossì dunque gli altri mondi sono abitati come questo?

Fracastorio: Se non cossì e se non megliori, niente meno e niente peggio”.

Anche per questi convincimenti sarà arso sul rogo, 16 anni più tardi. Da quel periodo in poi, complice l’invenzione della stampa, si svilupperà una crescente letteratura di fantascienza, che troverà il suo culmine nell’’800, con l’introduzione delle prime storie di extraterrestri moderne, con H. G. Wells (1866 – 1946).

A partire dai primi del novecento, fu senz’altro l’opera dello scrittore americano H.P. Lovecraft (1890-1937) a fondere indissolubilmente i sentimenti di paura e terrore propri del genere horror con la fantascienza. I suoi racconti sono stati spesso ispirati ai suoi incubi, con descrizioni di fenomeni riconducibili a paralisi del sonno, sogni lucidi e terrori notturni (Bulkeley, 2016). I suoi sonni disturbati sono esplicitamente associati al terrore dell’ignoto, come emerge dalla poesia “Fantasmi”:

Era l’ora innominabile della notte / In cui le illusioni in un nembo delirante / Intorno al silenzioso dormiente, ondeggiano / E si muovono furtive nelle sue visioni inconsce

I mass media amplificheranno e popolarizzeranno il fenomeno, a partire dalle trasmissioni radiofoniche, quali il celebre adattamento radiofonico di Orson Wells del libro la “Guerra dei mondi” (1938). Più tardi la televisione farà il resto. Allo stesso tempo, prenderà le mosse il cosiddetto fenomeno degli avvistamenti “dischi volanti” (1947), ai quali sarà popolarmente attribuita un’origine extraterrestre.

Il motivo di questa lunga digressione è presto detto. È infatti proprio all’interno di un clima culturale favorevole e a presumibilmente a seguito del condizionamento implicito indotto dai mass media che esperienze soggettive quali le paralisi del sonno potranno essere reinterpretate in chiave aliena.

Tutti questi ingredienti sono probabilmente compresenti nella storia di Barney e Betty Hill (1961), che darà il via al fenomeno delle abductions (rapimenti alieni). All’interno della storia si ritrovano già in nuce i paradigmi di moltissime storie successive, ovvero la presenza di spaventosi incubi terrifici (dei quali fu vittima Betty Hill) ed il ricorso alla tecnica pseudoscientifica dell’ipnosi regressiva, nota per la capacità con la quale induce falsi ricordi. L’ipnosi regressiva, sebbene ampiamente screditata, è ancora utilizzata da “esperti” del settore, più o meno noti e più o meno in buona fede. Proprio da quelle sedute emergerà la classica descrizione degli intrusi alieni, i classici “grigi”, presunta razza aliena umanoide avente caratteristici corpi grigi sottili, teste grandi e occhi scuri.

E il ruolo dei mass media? È presto detto. Come ha acutamente notato Martin Kottmeyer nel suo articolo “Entirely Unpredisposed: The Cultural Background of UFO Abduction Reports” il 10 febbraio 1964 venne proiettato in televisione l’episodio della famosa serie di fantascienza The Outer Limits “The Bellero Shield”, nella quale figura un alieno molto simile a quello che Barney Hill evocherà per la prima volta durante la prima seduta di ipnosi regressiva, avvenuta appena 12 giorni dopo.

Al contrario sua moglie Betty, nel 1961, descriveva le figure che venivano a farle visita durante i suoi incubi come ragazzi di bassa statura, dai capelli neri e con nasi alla “Jimmy Durante”, come fa notare lo scrittore scettico Brian Dunning nell’articolo “Betty and Barney Hill: The Original UFO Abduction”.

Gli argini erano però già caduti, e di lì a poco il cosiddetto “fenomeno delle abductions” esploderà letteralmente così come quello dell’attribuzione delle esperienze di paralisi del sonno a creature aliene. I rapitori saranno perlopiù gli ormai tradizionali grigi di Zeta Reticuli (dalla costellazione di origine dei visitatori dei coniugi Hill), ma diverse razze faranno in seguito la loro comparsa. Diverse ma non strane, perché saranno tutte associate da una comune caratteristica. La straordinaria somiglianza all’uomo.

Mentre per i normali soggetti moderni sarebbe problematico credere nella realtà di essere attaccati da uno spirito malvagio durante la notte, il passaggio da una chiave di lettura mistico-religiosa ad una tecnologica rende più credibile l’esperienza (Hufford, 2005). I rapimenti alieni vengono spesso riferiti in un contesto notturno, accompagnati da risveglio con incapacità di muoversi durante e allucinazioni visive degli alieni (de Sá and Mota-Rolim, 2016). Il contenuto allucinatorio comprende di solito vedere esseri alieni nella stanza da letto, sensazioni elettriche (a volte dolorose), vedere luci lampeggianti o oggetti luminosi e la sensazione di levitare dal letto. La maggior parte degli addotti (come si definiscono i soggetti rapiti) aveva sperimentato più episodi. Le allucinazioni solitamente avvengono in una delle due modalità (ad esempio visiva) o in più modalità (ad esempio visiva, tattile, uditiva). La maggior parte degli addotti inoltre nel periodo successivo all’esperienza, sottoponendosi alla pratica pseudoscientifica dell’ipnosi regressiva recuperano pseudo-ricordi dell’esperienza, che solitamente risultano fortemente influenzati dagli stereotipi inerenti i rapimenti alieni (McNally and Clancy, 2005). In letteratura non c’è consenso riguardo a quante persone credano di essere vittime di rapimento alieni. In ambito americano, Bullard (1994) intervistò 13 investigatori di fenomeni UFO e riportò che questi avevano i dettagli solo di circa 1700 casi. Tuttavia, le cifre portate sono di solito molto più alte, dalle centinaia di migliaia ai 15 milioni tra uomini, donne e bambini. È caratteristico che molte esperienze di incontri alieni sono associate al sonno (quasi il 60%). In questo senso, il sondaggio Roper sulle esperienze anomale svolto nei primi anni ’90 in un campione casuale di 5947 adulti americani stima una cifra di 3,7 milioni di persone che avrebbe vissuto esperienze di questo tipo, ciò che è interessante è che questa stima non proveniva dalle segnalazioni di rapimenti consapevolmente ricordati, ma era un’estrapolazione basata sull’incidenza di sintomi abbastanza comuni di paralisi del sonno (Holden and French, 2002). A partire dagli anni ’80, intorno al fenomeno è andato progressivamente sviluppandosi un fiorente mercato, alimentato da libri e serie televisive popolari, che ha chiaramente aumentato la tendenza degli sperimentatori di paralisi del sonno a prendere seriamente l’opzione.  Ad esempio, un libro che ha contribuito a lanciare il genere è “Communion: una storia vera“” (sic!) di Whitley Streiber (1987), nel quale l’autore descrive molti casi del tutto indistinguibili da fenomeni di paralisi del sonno (Hufford, 2005).

La storia di Barney e Betty Hill fu indubbiamente la capostipite moderna di questo fenomeno. Questa storia si lega ad un elemento fondamentale e spesso ignorato. I coniugi Hill erano una delle prime coppie interraziali in un contesto sociale e culturale apertamente ostile a queste unioni. Appena poco tempo prima, con il Civil Rights Act (1957) gli afroamericani avevano ottenuto il diritto di voto. Nel 1961 i movimenti contro la segregazione razziale erano appena sul nascere, con le contestazioni contro le politiche di segregazione negli autobus e nelle tavole calde. La Marcia per lavoro e libertà di Martin Luther King avverrà ad appena due anni di distanza, ma era ancora inimmaginabile all’epoca. Il 1961 di Barney e Betty Hill coincise anche con l’ingresso, sancito con sentenza della Corte Suprema, dello studente afroamericano James Meredith nell’Università dello Stato del Mississippi. Per far comprendere il clima dell’epoca basta sottolineare come il rettore dell’Università, con l’aperto appoggio del governatore dello Stato si schiererà davanti alle porte dell’ateneo per impedirne l’ingresso in aperta opposizione alla sentenza.

Fu Barney ad accusare maggiormente il peso di questo contesto. A partire dal 1962, incominciò a soffrire di stati depressivi accompagnati da insonnia, ipertensione e da un’ulcera duodenale. Il Dr. D. Stephens, a cui si rivolse inizialmente, dopo una lunga serie di analisi  imputò ai problemi di Barney una probabile causa di ordine psicologico. Venne sottoposto il caso ad uno dei migliori psichiatri di Boston, il Dr. Benjamin Simon. Il Dr. Simon concluse che Barney Hill probabilmente estrapolò dall’ascolto delle storie inerenti gli incubi della moglie il suo racconto dell’abduction. Il racconto di Barney, che darà il via a tutti i racconti “canonici” sui rapimenti alieni, sarebbe invece da addebitare secondo il Dr. Simon ad uno stato di forte ansia legato alla sua situazione personale di afroamericano sposato con una donna bianca in un contesto sociale manifestamente sfavorevole, usando la definizione di  “racial paranoia”.

Seguendo le acute conclusioni del Dr. Simon sul caso, si potrebbe sotto alcuni aspetti aggiornare ai rapimenti alieni questa frase tratta dal “Leviatano” (1651) di Thomas Hobbes:

“Da questa incapacità intellettuale a distinguere i sogni e simili fole della fantasia dalla visione e dal senso, scaturì la maggior parte delle antiche religioni pagane, che promulgavano il culto dei Satiri, dei Fauni e delle Ninfe, e simili; e su di essa si fonda oggi la credenza del popolino nelle Fate, negli Spettri, nei Folletti e nel potere delle Streghe”.

Il potere delle Streghe      

I fenomeni di paralisi del sonno sono ampiamente entrati nella storia della caccia alle streghe. Nei processi per stregoneria, probabili esperienze di paralisi del sonno sono state variamente utilizzate come prova di un intervento demoniaco nelle vicende umane. Ad esempio nel processo per stregoneria di Olive Barthram (Inghilterra, 1599), una delle sue presunte vittime, Joan Jorden testimoniò che “una spessa sostanza scura alta circa un piede e bianca sulla cima” inviata dalla Barthram, le avrebbe dato il tormento durante la notte. In un’altra occasione la Jorden testimoniò come lo spirito fosse nuovamente apparso, questa volta nella forma di un gatto. Testimonianze analoghe sono emerse dagli atti dei celebri processi alle streghe di Salem (New England, 1692).  Il testimone Robert Downer ad esempio, accuserà la presunta strega Susan Martin di essere volata, con fattezze di un gatto, all’interno della sua camera mentre era sdraiato nel suo letto, stringendolo poi alla gola e gravandogli sul petto fin quasi ad ucciderlo.  Un’analoga testimonianza contro la stessa Susan Martin la fece Bernard Peach; Peach dichiarò che una notte, “sentì uno scroscio alla finestra, poi vide Susan Martin entrare e saltare sul pavimento, afferrargli i piedi e sollevare il suo corpo per poi sdraiarsi su di lui per circa due ore, in tutto il tempo non ha potuto né parlare né muoversi [..] Quando finalmente la paralisi cominciò a svanire, morse le dita della Martin e lei uscì dalla camera, giù per le scale, fuori dalla porta“. Nell’accusare Bridget Bishop, il testimone  Richard Coman dichiarò che otto anni prima, mentre era a letto, la donna lo avrebbe “oppresso in modo tale da non permettergli né di muoversi, né di svegliare qualcuno, e che la notte dopo venne molestato allo stesso modo“. Nei processi alle streghe del ‘600 in Germania la situazione non fu molto diversa. Resoconti similari vennero fatti prevalentemente da parte di donne gravide o che avevano appena partorito. Nel 1666, la testimone Anna Cramer si lamentava che una strega la tormentava di notte sdraiandosi sul suo corpo gravido. Nel 1685, Georg Schmetzer testimoniò che sua moglie si lamentava di una presenza notturna che gravava sul suo corpo. Sospettò quindi della sua cameriera accusandola di essere una strega.

Anche in Italia troviamo riferimenti alle paralisi del sonno, in questo caso nelle carte processo della Santa Inquisizione ai Benandanti (1575-1675), appartenenti ad un culto pagano-sciamanico contadino nel Friuli del  XVI-XVII secolo. Le congreghe dei Benandanti si occupavano principalmente di proteggere i raccolti dai malefici e di curare le persone colpite dal malocchio. Indicati come stregoni affiliati al demonio dalla Chiesa, vennero duramente perseguiti. Durante il suo interrogatorio (1580) Paolo Patavino così tentò di difendersi dalle accuse: “chi ti ha portato ad entrare in compagnia di questi Benandanti? Lui rispose: L’angelo di Dio. Quando è apparso questo angelo? Lui rispose: Di notte, a casa mia, forse durante la quarta ora della notte, al primo sonno. Come è apparso? Egli rispose: Un angelo apparve davanti a me, tutto fatto d’oro, come quelli sugli altari, e mi chiamò, e il mio spirito uscì” (Davies, 2003).

Come inquadrare il legame tra caccia alle streghe, inquisizioni e paralisi del sonno? Ci può venire incontro Lovecraft, che nel suo bel saggio “Supernatural Horror in Literature” (1927) afferma “La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”. La paura dell’ignoto, come un horror vacui terrificante e inaccettabile, necessita di prendere forma al di fuori di noi. Prima ancora che nella sua opera, queste parole di Lovecraft si intrecceranno con la sua vita, il terrore dell’ignoto si tradurrà infatti in convinzioni personali di stampo fortemente razzista e xenofobo (Bulkeley, 2016). Solo nel suo racconto “L’estraneo”, passerà dalla proiezione esterna delle sue paure a una repentina presa di coscienza, culmine di un climax di crescente tensione nel quale un personaggio in cerca di risposte intorno alla natura del proprio mondo scopre la vera origine del suo sentimento di terrore ed estraneità in sé stesso (1921).

Lo stesso meccanismo proiettivo si è tradotto storicamente in accuse e nella colpevolizzazione degli elementi sociali più stigmatizzati e fragili come gli appartenenti a classi sociali inferiori, i malati mentali o chi professava religioni o filosofie differenti da quelle maggiormente diffuse. Gli stranieri erano spesso i primi accusati, come nel caso della schiava caraibica Tituba da cui partì l’osceno processo di Salem (per una ricostruzione narrativa degli eventi del processo si veda il bel libro dello scrittore autodidatta Bruno Sebastiani “Le streghe di Salem”). Paura del diverso e dello straniero insomma. Ma un altro tratto tipico delle manifestazioni di isteria di massa di questo tipo è di essere avvenute in periodi storici caratterizzati dall’incertezza (il clima di repressione sessuale e la difficile vita dei primi insediamenti New England puritano, la Guerra dei Trent’anni in Germania).

La caratteristica generale di questi fenomeni è che si sono verificati ogni volta che alla mancata conoscenza delle cause di un fenomeno sconosciuto e inatteso come può essere la paralisi del sonno si sia affiancato un clima di incertezza sociale e di domanda di sicurezza. Questa è purtroppo una regolarità universale della psicologia delle masse, che prescinde il contesto specifico (ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti inerenti la contemporaneità è puramente voluto).

L’utilizzo dei fenomeni di paralisi del sonno come prova nelle accuse di stregoneria, peraltro già iniziato ad essere messo in discussione da alcuni inquisitori, verrà definitivamente meno con l’età dei lumi. La filosofia razionalista, avanzando assieme agli eserciti rivoluzionari, relegherà la credenza nella stregoneria stessa, nel posto che da quel momento le spetta, cioè nel museo delle antichità. E le esperienze di paralisi del sonno rientreranno dopo secoli definitivamente nell’alveo dell’indagine medica.

Per dirla con Voltaire:

“Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle”.

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  • L’UOMO SOVRASOCIALIZZATO. INTRODUZIONE AL PENSIERO DI Ted Kaczynski (UNABOMBER) 23 April 2025
  • RECENSIONE DI “CONVERSAZIONI DI TERAPIA BREVE” DI FLAVIO CANNISTRÁ E MICHAEL F. HOYT 15 April 2025
  • RICERCA E DIVULGAZIONE IN AMBITO DI PSICHEDELICI: 10 LINK 1 April 2025
  • INTERVISTA A MANGIASOGNI 24 March 2025
  • Introduzione al concetto di neojacksonismo 19 March 2025
  • “LE CONSEGUENZE DEL TRAUMA PSICOLOGICO”, UN LIBRO SUL PTSD 5 March 2025
  • Il ripassone. “Costrutti e paradigmi della psicoanalisi contemporanea”, di Giorgio Nespoli 20 February 2025
  • PSICOGENEALOGIA: INTRODUZIONE AL LAVORO DI ANNE ANCELIN SCHÜTZENBERGER 11 February 2025
  • Henri Ey: “Allucinazioni e delirio”, la pubblicazione in italiano per Alpes, a cura di Costanzo Frau 4 February 2025
  • IL CONVEGNO DI BOLOGNA SULLA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI (dicembre 2024) 10 January 2025
  • Hakim Bey: T.A.Z. 8 January 2025
  • L’INTEGRAZIONE IN AMBITO PSICHEDELICO – IN BREVE 3 January 2025
  • CARICO ALLOSTATICO: UN’INTRODUZIONE 19 December 2024
  • SISTEMI MOTIVAZIONALI, EMOZIONI IN CLINICA, LIOTTI: UN APPROFONDIMENTO (E UN’INTERVISTA A LUCIA TOMBOLINI) 2 December 2024
  • Una buona (e completa) introduzione a Jung e allo junghismo. Intervista ad Andrea Graglia 4 November 2024
  • TRAUMA E PSICOSI: ALCUNI VIDEO DALLE “GIORNATE PSICHIATRICHE CERIGNALESI 2024” 17 October 2024
  • “LA GENERAZIONE ANSIOSA”: RECENSIONE APPROFONDITA E VALUTAZIONI 10 October 2024
  • Speciale psichedelici, a cura di Studio Aegle 7 October 2024
  • Le interviste di POPMed Talks 3 October 2024
  • Disturbi da sintomi somatici e di conversione: un approfondimento 17 September 2024
  • TRAUMA E DISSOCIAZIONE: IL CONGRESSO ESTD DI OTTOBRE 2024, A KATOWICE (POLONIA) 20 August 2024
  • POPMed Talks #7: Francesco Sena (speciale Art Brut) 3 August 2024
  • LA (NEONATA) SIMEPSI E UN INTERVENTO DI FABIO VILLA SULLA TERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI A LOSANNA 30 July 2024
  • L'”IMAGERY RESCRIPTING” NEL PTSD 18 July 2024
  • Intervista a Francesca Belgiojoso: le fotografie in psicoterapia 1 July 2024
  • Attaccamento traumatico: facciamo chiarezza (di Andrea Zagaria) 24 June 2024
  • KNOT GARDEN (A CURA DEL CENTRO VENETO DI PSICOANALISI) 10 June 2024
  • Costanza Jesurum: un’intervista all’autrice del blog “bei zauberei”, psicoanalista junghiana e scrittrice 3 June 2024
  • LA SVIZZERA, CUORE DEL RINASCIMENTO PSICHEDELICO EUROPEO 29 May 2024
  • Un’alternativa alla psicopatologia categoriale: Hierarchical Taxonomy of Psychopathology (HiTOP) 9 May 2024
  • INVITO A BION 8 May 2024
  • INTERVISTA A FEDERICO SERAGNOLI: IL VIDEO 18 April 2024
  • INCONSCIO NON RIMOSSO E MEMORIA IMPLICITA: UNA RECENSIONE 9 April 2024
  • UN FREE EBOOK (SUL TRAUMA) IN COLLABORAZIONE CON VALERIO ROSSO 3 April 2024
  • GLI INCONTRI DI AISTED: LA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI A GINEVRA (16 APRILE 2024) 28 March 2024
  • La teoria del ‘personaggio’ nell’opera di Antonino Ferro 21 March 2024
  • Psicoterapia assistita da psichedelici: intervista a Matteo Buonarroti 14 March 2024
  • BRESCIA, FEBBRAIO 2024: DUE ESTRATTI DALLA MASTERCLASS “VERSO UNA NUOVA TERAPIA ESPOSITIVA DI PRECISIONE” 27 February 2024
  • CAPIRE LA DISPNEA PSICOGENA: DA “SENZA FIATO” DI GIORGIO NARDONE 14 February 2024
  • POPMED TALKS 5 February 2024
  • NASCE L’ASSOCIAZIONE COALA (TORINO) 1 February 2024
  • Camilla Stellato: “Diventare genitori” 29 January 2024
  • Offline is the new luxury, un documentario 22 January 2024
  • MARCO ROVELLI, LA POLITICIZZAZIONE DEL DISAGIO PSICHICO E UN PODCAST DI psicologia fenomenologica 10 January 2024
  • La terapia espositiva enterocettiva (per il disturbo di panico) – di Emiliano Toso 8 January 2024
  • INTRODUZIONE A VIKTOR FRANKL 27 December 2023
  • UN APPROFONDIMENTO DI MAURIZIO CECCARELLI SULLA CONCEZIONE NEO-JACKSONIANA DELLE FUNZIONI MENTALI 14 December 2023
  • 3 MODI DI INTENDERE LA DISSOCIAZIONE: DA UN INTERVENTO DI BENEDETTO FARINA 12 December 2023
  • Il burnout oltre i luoghi comuni (DI RICCARDO GERMANI) 23 November 2023
  • TRATTAMENTO INTEGRATO DELL’ANSIA: INTERVISTA A MASSIMO AGNOLETTI ED EMILIANO TOSO 9 November 2023
  • 10 ARTICOLI SUL JOURNALING E SUI BENEFICI DELLO SCRIVERE 6 November 2023
  • UN’INTERVISTA A GIUSEPPE CRAPARO SU PIERRE JANET 30 October 2023
  • CONTRASTARE IL DECADIMENTO COGNITIVO: ALCUNI SPUNTI PRATICI 26 October 2023
  • PTSD (in podcast) 25 October 2023
  • ANIMALI CHE SI DROGANO, DI GIORGIO SAMORINI 12 October 2023
  • VERSO UNA TERAPIA ESPOSITIVA DI PRECISIONE: PREFAZIONE 7 October 2023
  • Congresso Bari SITCC 2023: un REPORT 2 October 2023
  • GLI INCONTRI ORGANIZZATI DA AISTED, Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione 25 September 2023
  • CANNABISCIENZA.IT 22 September 2023
  • TERAPIA ESPOSITIVA (IN PODCAST) 18 September 2023
  • TERAPIA ESPOSITIVA: INTERVISTA A EMILIANO TOSO (PARTE SECONDA) 4 September 2023
  • POPMED: 10 articoli/novità dal mondo della letteratura scientifica in ambito “psi” (ogni 15 giorni) 30 August 2023
  • DIFFUSIONE PATOLOGICA DELL’ATTENZIONE E SUPERFICIALITÀ DIGITALE. UN ESTRATTO DA “PSIQ” di VALERIO ROSSO 23 August 2023
  • LE FRONTIERE DELLA TERAPIA ESPOSITIVA. INTERVISTA A EMILIANO TOSO 12 August 2023
  • NIENTE COME PRIMA, DI MANGIASOGNI 8 August 2023
  • NASCE IL “GRUPPO DI INTERESSE SULLA PSICOPATOLOGIA” DI AISTED (Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione) 26 July 2023
  • Psychedelic Science Conference 2023 – lo stato dell’arte sulle terapie psichedeliche  15 July 2023
  • RENDERE NON NECESSARIA LA DISSOCIAZIONE: DA UN ARTICOLO DI VAN DER HART, STEELE, NIJENHUIS 29 June 2023
  • EMBODIED MINDS: INTERVISTA A SARA CARLETTO 21 June 2023
  • Psychiatry On Line Italia: 10 rubriche da non perdere! 7 June 2023
  • CURARE LA PSICHIATRIA DI ANDREA VALLARINO (INTRODUZIONE) 1 June 2023
  • UN RICORDO DI LUIGI CHIRIATTI, STUDIOSO DI TARANTISMO 30 May 2023
  • PHENOMENAUTICS 20 May 2023
  • 6 MESI DI POPMED, PER TORNARE ALLA FONTE 18 May 2023
  • GLI PSICOFARMACI PER LO STRESS POST TRAUMATICO (PTSD) 8 May 2023
  • ILLUSIONI IPNAGOGICHE, SONNO E PTSD 4 May 2023
  • SI PUÓ DIRE MORTE? INTERVISTA A DAVIDE SISTO 27 April 2023
  • CENTRO SORANZO: INTERVISTA A MAURO SEMENZATO 12 April 2023
  • Laetrodectus, che morde di nascosto 6 April 2023
  • STABILIZZAZIONE E CONFINI: METTERE PALETTI PER REGOLARSI 4 April 2023
  • L’eredità teorica di Giovanni Liotti 31 March 2023
  • “UN RITMO PER L’ANIMA”, TARANTISMO E DINTORNI 7 March 2023
  • SUICIDIO: SPUNTI DAL LAVORO DI MAURIZIO POMPILI E EDWIN SHNEIDMAN 9 January 2023
  • SUPERHERO THERAPY. INTERVISTA A MARTINA MIGLIORE 5 December 2022
  • Allucinazioni nel trauma e nella psicosi. Un confronto psicopatologico 26 November 2022
  • FUGA DI CERVELLI 15 November 2022
  • PSICOTERAPIA DELL’ANSIA: ALCUNI SPUNTI 7 November 2022
  • LA Q DI QOMPLOTTO 25 October 2022
  • POPMED: UN ESEMPIO DI NEWSLETTER 12 October 2022
  • INTERVISTA A MAURO BOLOGNA, PRESIDENTE SIPNEI 10 October 2022
  • IL “MANUALE DELLE TECNICHE PSICOLOGICHE” DI BERNARDO PAOLI ED ENRICO PARPAGLIONE 6 October 2022
  • POPMED, UNA NEWSLETTER DI AGGIORNAMENTO IN AREA “PSI”. PER TORNARE ALLA FONTE 30 September 2022
  • IL CONVEGNO SIPNEI DEL 1 E 2 OTTOBRE 2022 (FIRENZE): “LA PNEI NELLA CLINICA” 20 September 2022
  • LA TEORIA SULLA NASCITA DEL PENSIERO DI WILFRED BION 1 September 2022
  • NEUROFEEDBACK: INTERVISTA A SILVIA FOIS 10 August 2022
  • La depressione come auto-competizione fallimentare. Alcuni spunti da “La società della stanchezza” di Byung Chul Han 27 July 2022
  • SCOPRIRE LA SIPNEI. INTERVISTA A FRANCESCO BOTTACCIOLI 6 July 2022
  • PERFEZIONISMO: INTERVISTA A VERONICA CAVALLETTI (CENTRO TAGES ONLUS) 6 June 2022
  • AFFRONTARE IL DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITÁ 28 May 2022
  • GARBAGE IN, GARBAGE OUT.  INTERVISTA FIUME A ZIO HACK 21 May 2022
  • PTSD: ALCUNE SLIDE IN FREE DOWNLOAD 10 May 2022
  • MANAGEMENT DELL’INSONNIA 3 May 2022
  • “IL LAVORO NON TI AMA”: UN PODCAST SULLA HUSTLE CULTURE 27 April 2022
  • “QUI E ORA” DI RONALD SIEGEL. IL LIBRO PERFETTO PER INTRODURSI ALLA MINDFULNESS 20 April 2022
  • Considerazioni sul trattamento di bambini e adolescenti traumatizzati 11 April 2022
  • IL COLLASSO DEL CONTESTO NELLA PSICOTERAPIA ONLINE 31 March 2022
  • L’APPROCCIO “OPEN DIALOGUE”. INTERVISTA A RAFFAELLA POCOBELLO (CNR) 25 March 2022
  • IL CORPO, IL PANICO E UNA CORRETTA DIAGNOSI DIFFERENZIALE: INTERVISTA AD ANDREA VALLARINO 21 March 2022
  • RECENSIONE: L’EREDITÁ DI BION (A CURA DI ANTONIO CIOCCA) 20 March 2022
  • GLI PSICHEDELICI COME STRUMENTO TRANSDIAGNOSTICO DI CURA, IL MODELLO BIPARTITO DELLA SEROTONINA E L’INFLUENZA DELLA PSICOANALISI 7 March 2022
  • FOTOTERAPIA: JUDY WEISER e il lavoro con il lutto 1 March 2022
  • PLACEBO E DOLORE: IL POTERE DELLA MENTE (da un articolo di Fabrizio Benedetti) 14 February 2022
  • INTERVISTA A RICCARDO CASSIANI INGONI: “Metodo T.R.E.®” E TECNICHE BOTTOM-UP PER L’APPROCCIO AL PTSD 3 February 2022
  • SPIDER, CRONENBERG 26 January 2022
  • LE TEORIE BOTTOM-UP NELLA PSICOTERAPIA DEL POST-TRAUMA (di Antonio Onofri e Giovanni Liotti) 17 January 2022
  • 24 MESI DI PSICOTERAPIA ONLINE 10 January 2022
  • LA TOSSICODIPENDENZA COME TENTATIVO DI AMMINISTRARE LA SINDROME POST-TRAUMATICA 7 January 2022
  • La Supervisione strategica nei contesti clinici (Il lavoro di gruppo con i professionisti della salute e la soluzione dei problemi nella clinica) 4 January 2022
  • PSICHEDELICI: LA SCIENZA DIETRO L’APP “LUMINATE” 21 December 2021
  • ASYLUMS DI ERVING GOFFMAN, PER PUNTI 14 December 2021
  • LA SINDROME DI ASPERGER IN BREVE 7 December 2021
  • IL CONVEGNO DI SAN DIEGO SULLA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI (marzo 2022) 2 December 2021
  • PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA E DEEP BRAIN REORIENTING. INTERVISTA A PAOLO RICCI (AISTED) 29 November 2021
  • INTERVISTA A SIMONE CHELI (ASSOCIAZIONE TAGES ONLUS) 25 November 2021
  • TRAUMA: IMPOSTAZIONE DEL PIANO DI CURA E PRIMO COLLOQUIO 16 November 2021
  • TEORIA POLIVAGALE E LAVORO CON I BAMBINI 9 November 2021
  • INTRODUZIONE A BYUNG-CHUL HAN: IL PROFUMO DEL TEMPO 3 November 2021
  • IT (STEPHEN KING) 27 October 2021
  • JUDITH LEWIS HERMAN: “GUARIRE DAL TRAUMA” 22 October 2021
  • ANCORA SU PIERRE JANET 15 October 2021
  • PSICONUTRIZIONE: IL LAVORO DI FELICE JACKA 3 October 2021
  • MEGLIO MALE ACCOMPAGNATI CHE SOLI: LE STRATEGIE DI CONTROLLO IN INFANZIA (PTSDc) 30 September 2021
  • OVERLOAD COGNITIVO ED ECOLOGIA MENTALE 21 September 2021
  • UN LUOGO SICURO 17 September 2021
  • 3MDR: UNO STRUMENTO SPERIMENTALE PER COMBATTERE IL PTSD 13 September 2021
  • UN LIBRO PER L’ESTATE: “COME ANNOIARSI MEGLIO” DI PIETRO MINTO 6 August 2021
  • “I fondamenti emotivi della personalità”, JAAK PANKSEPP: TAKEAWAYS E RECENSIONE 3 August 2021
  • LIFESTYLE PSYCHIATRY 28 July 2021
  • LE DIVERSE FORME DI SINTOMO DISSOCIATIVO 26 July 2021
  • PRIMO LEVI, LA CARCERAZIONE E IL TRAUMA 19 July 2021
  • “IL PICCOLO PARANOICO” DI BERNARDO PAOLI. PARANOIA, AMBIVALENZA E MODELLO STRATEGICO 14 July 2021
  • RECENSIONE PER PUNTI DI “LA GUIDA ALLA TEORIA POLIVAGALE” 8 July 2021
  • I VIRUS: IL LORO RUOLO NELLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE 7 July 2021
  • LA PLUSDOTAZIONE SPIEGATA IN BREVE 1 July 2021
  • COS’É LA COGNITIVE PROCESSING THERAPY? 24 June 2021
  • SULLA TERAPIA ESPOSITIVA PER I DISTURBI FOBICI: IL MODELLO DI APPRENDIMENTO INIBITORIO DI MICHELLE CRASKE 19 June 2021
  • É USCITO IL SECONDO EBOOK PRODOTTO DA AISTED 15 June 2021
  • La psicologia fenomenologica nelle comunità terapeutiche -con il blog Psicologia Fenomenologica. 7 June 2021
  • PSICHIATRIA DI COMUNITÁ: LA SCELTA DI UN METODO 31 May 2021
  • PTSD E SPAZIO PERIPERSONALE: DA UN ARTICOLO DI DANIELA RABELLINO ET AL. 26 May 2021
  • CURANDO IL CORPO ABBIAMO PERSO LA TESTA: UN CONVEGNO ONLINE CON VALERIO ROSSO, MARCO CREPALDI, LUCA PROIETTI, BERNARDO PAOLI, GENNARO ROMAGNOLI 22 May 2021
  • MDMA PER IL PTSD: NUOVE EVIDENZE 21 May 2021
  • MAP (MULTIPLE ACCESS PSYCHOTHERAPY): IL MODELLO DI PSICOTERAPIA AD APPROCCI COMBINATI CON ACCESSO MULTIPLO DI FABIO VEGLIA 18 May 2021
  • CURANDO IL CORPO ABBIAMO PERSO LA TESTA: UN CONVEGNO GRATUITO ONLINE (21 MAGGIO) 13 May 2021
  • BALBUZIE: COME USCIRNE (il metodo PSICODIZIONE) 10 May 2021
  • PANICO: INTERVISTA AD ANDREA IENGO (PANICO.HELP) 7 May 2021
  • Psicologia digitale e pandemia COVID19: il report del Centro Medico Santagostino di Milano dall’European Conference on Digital Psychology (ECDP) 4 May 2021
  • SOLCARE IL MARE ALL’INSAPUTA DEL CIELO. Liberalizzare come terapia: il problema dell’autocontrollo in clinica 30 April 2021
  • IL PODCAST DE “IL FOGLIO PSICHIATRICO” 25 April 2021
  • La psicologia fenomenologica nelle comunità terapeutiche 25 April 2021
  • 3 STRUMENTI CONTRO IL TRAUMA (IN BREVE): TAVOLA DISSOCIATIVA, DISSOCIAZIONE VK E CAMBIO DI STORIA 23 April 2021
  • IL MALADAPTIVE DAYDREAMING SPIEGATO PER PUNTI 17 April 2021
  • UN VIDEO PER CAPIRE LA DISSOCIAZIONE 12 April 2021
  • CORRELATI MORFOLOGICI E FUNZIONALI DELL’EMDR: UNA PANORAMICA SULLA NEUROBIOLOGIA DEL TRATTAMENTO DEL PTSD 4 April 2021
  • TRAUMA E DISSOCIAZIONE IN ETÁ EVOLUTIVA: (VIDEO)INTERVISTA AD ANNALISA DI LUCA 1 April 2021
  • GLI EFFETTI POLARIZZANTI DELLA BOLLA INFORMATIVA. INTERVISTA A NICOLA ZAMPERINI DEL BLOG “DISOBBEDIENZE” 30 March 2021
  • SVILUPPARE IL PENSIERO LATERALE (EDWARD DE BONO) – RECENSIONE 24 March 2021
  • MDMA PER IL POST-TRAUMA: BEN SESSA E ALTRI RIFERIMENTI IN RETE 22 March 2021
  • 8 LIBRI FONDAMENTALI SU TRAUMA E DISSOCIAZIONE 14 March 2021
  • VIDEOINTERVISTA A CATERINA BOSSA: LAVORARE CON IL TRAUMA 7 March 2021
  • PRIMO SOCCORSO PSICOLOGICO E INTERVENTO PERI-TRAUMATICO: IL LAVORO DI ALAIN BRUNET ED ESSAM DAOD 2 March 2021
  • “SHARED LIVES” NEL REGNO UNITO: FORME DI PSICHIATRIA D’AVANGUARDIA 25 February 2021
  • IL TRAUMA (PTSD) NEGLI ANIMALI (PARTE 1) 21 February 2021
  • FLOW: una definizione 15 February 2021
  • NEUROBIOLOGIA DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO (PTSD) 8 February 2021
  • PSICOLOGIA DELLA CARCERAZIONE (SECONDA PARTE): FINE PENA MAI 3 February 2021
  • INTERVISTA A COSTANZO FRAU: DISSOCIAZIONE, TRAUMA, CLINICA 1 February 2021
  • LO SPETTRO IMPULSIVO COMPULSIVO. I DISTURBI OSSESSIVO COMPULSIVI SONO DISTURBI DA ADDICTION? 25 January 2021
  • ANATOMIA DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (E PSICOTERAPIA) 15 January 2021
  • LA STRANGE SITUATION IN BREVE e IL TRAUMA COMPLESSO 11 January 2021
  • GIORNALISMO = ENTERTAINMENT 6 January 2021
  • SIMBOLIZZARE IL TRAUMA: IL RUOLO DELL’ATTO ARTISTICO 2 January 2021
  • PSICHIATRIA: IL MODELLO DE-ISTITUZIONALIZZANTE DI GEEL, BELGIO (The Openbaar Psychiatrisch Zorgcentrum) 28 December 2020
  • STABILIZZARE I SINTOMI POST TRAUMATICI: ALCUNI ASPETTI PRATICI 18 December 2020
  • Psicoterapia breve strategica del Disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Intervista ad Andrea Vallarino e Luca Proietti 14 December 2020
  • CRONOFAGIA DI DAVIDE MAZZOCCO: CONTRO IL FURTO DEL TEMPO 10 December 2020
  • PODCAST: SPECIALIZZAZIONE IN PSICHIATRIA E CLINICA A CHICAGO, con Matteo Respino 8 December 2020
  • COME GESTIRE UNA DIPENDENZA? 4 PIANI DI INTERVENTO 3 December 2020
  • INTRODUZIONE A JAAK PANKSEPP 28 November 2020
  • INTERVISTA A DANIELA RABELLINO: LAVORARE CON RUTH LANIUS E NEUROBIOLOGIA DEL TRAUMA 20 November 2020
  • MDMA PER IL TRAUMA: VIDEOINTERVISTA A ELLIOT MARSEILLE (A CURA DI JONAS DI GREGORIO) 16 November 2020
  • PSICHIATRIA E CINEMA: I CINQUE MUST-SEE (a cura di Laura Salvai, Psychofilm) 12 November 2020
  • STRESS POST TRAUMATICO: una definizione e alcuni link di approfondimento 7 November 2020
  • SCOPRIRE IL FOREST BATHING 2 November 2020
  • IL TRAUMA COME APPRENDIMENTO A PROVA SINGOLA (ONE TRIAL LEARNING) 28 October 2020
  • IL PANICO COME ROTTURA (RAPPRESENTATA) DI UN ATTACCAMENTO? da un articolo di Francesetti et al. 24 October 2020
  • LE PENSIONI DEGLI PSICOLOGI: INTERVISTA A LORENA FERRERO 21 October 2020
  • INTERVISTA A JONAS DI GREGORIO: IL RINASCIMENTO PSICHEDELICO 18 October 2020
  • IL RITORNO (MASOCHISTICO?) AL TRAUMA. Intervista a Rossella Valdrè 13 October 2020
  • ASCESA E CADUTA DEI COMPETENTI: RADICAL CHOC DI RAFFAELE ALBERTO VENTURA 6 October 2020
  • L’EMDR: QUANDO USARLO E CON QUALI DISTURBI 30 September 2020
  • FACEBOOK IS THE NEW TOBACCO. Perchè guardare “The Social Dilemma” su Netflix 28 September 2020
  • SPORT, RILASSAMENTO, PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA: oltre la parola per lo stress post traumatico 21 September 2020
  • IL MODELLO TRIESTINO, UN’ECCELLENZA ITALIANA. Intervista a Maria Grazia Cogliati Dezza e recensione del docufilm “La città che cura” 15 September 2020
  • IL RITORNO DEL RIMOSSO. Videointervista a Luigi Chiriatti su tarantismo e neotarantismo 10 September 2020
  • FARE PSICOTERAPIA VIAGGIANDO: VIDEOINTERVISTA A BERNARDO PAOLI 2 September 2020
  • SUL MERCATO DELLA DOPAMINA: INTERVISTA A VALERIO ROSSO 31 August 2020
  • TARANTISMO: 9 LINK UTILI 27 August 2020
  • FRANCESCO DE RAHO SUL TARANTISMO, tra superstizione e scienza 26 August 2020
  • ATTACCHI DI PANICO: IL MODELLO SUL CONTROLLO 7 August 2020
  • SHELL SHOCK E PRIMA GUERRA MONDIALE: APPORTI VIDEO 31 July 2020
  • LA LUNA, I FALÒ, ANGUILLA: un romanzo sulla melanconia 27 July 2020
  • VIDEOINTERVISTA A FERNANDO ESPI FORCEN: LAVORARE COME PSICHIATRA A CHICAGO 20 July 2020
  • ALCUNI ESTRATTI DALLA RUBRICA “GROUNDING” (PDF) 14 July 2020
  • STRESS POST TRAUMATICO: IL MODELLO A CASCATA. Da un articolo di Ruth Lanius 10 July 2020
  • OTTO KERNBERG SUGLI OBIETTIVI DI UNA PSICOANALISI: DA UNA VIDEOINTERVISTA 3 July 2020
  • SONNO, STRESS E TRAUMA 27 June 2020
  • Il SAFE AND SOUND PROTOCOL, UNO STRUMENTO REGOLATIVO. Videointervista a GABRIELE EINAUDI 23 June 2020
  • IL CONTROLLO CHE FA PERDERE IL CONTROLLO: UNA VIDEOINTERVISTA AD ANDREA VALLARINO SUL DISTURBO DI PANICO 11 June 2020
  • STRESS, RESILIENZA, ADATTAMENTO, TRAUMA – Alcune definizioni per creare una mappa clinicamente efficace 5 June 2020
  • DA “LA GUIDA ALLA TEORIA POLIVAGALE”: COS’É LA NEUROCEZIONE 3 June 2020
  • AUTO-TRADIRSI. UNA DEFINIZIONE DI MORAL INJURY 28 May 2020
  • BASAGLIA RACCONTA IL COVID 26 May 2020
  • FONDAMENTI DI PSICOTERAPIA: LA FINESTRA DI TOLLERANZA DI DANIEL SIEGEL 20 May 2020
  • L’EBOOK AISTED: “AFFRONTARE IL TRAUMA PSICHICO: il post-emergenza.” 18 May 2020
  • NOI, ESSERI UMANI POST- PANDEMICI 14 May 2020
  • PUNTI A FAVORE E PUNTI CONTRO “CHANGE” di P. Watzlawick, J.H. Weakland e R. Fisch 9 May 2020
  • APPORTI VIDEO SUL TARANTISMO – PARTE 2 4 May 2020
  • RISCOPRIRE L’ARCHIVIO (VIDEO) DI PSYCHIATRY ON LINE PER I SUOI 25 ANNI 2 May 2020
  • SULL’IMMOBILITÀ TONICA NEGLI ANIMALI. Alcuni spunti da “IPNOSI ANIMALE, IMMOBILITÁ TONICA E BASI BIOLOGICHE DI TRAUMA E DISSOCIAZIONE” 30 April 2020
  • FOBIE SPECIFICHE IN BREVE 25 April 2020
  • JEAN PIAGET E LA SHARING ECONOMY 25 April 2020
  • LO STATO DELL’ARTE INTORNO ALLA DIMENSIONE SOCIALE DELLA MEMORIA: SUL MODO IN CUI SI E’ ARRIVATI ALLA CREAZIONE DEL CONCETTO DI RICORDO CONGIUNTO E SU QUANTO LA VITA RELAZIONALE INFLUENZI I PROCESSI DI SVILUPPO DELLA MEMORIA 25 April 2020
  • IL PODCAST DE IL FOGLIO PSICHIATRICO EP.3 – MODELLO ITALIANO E MODELLO BELGA A CONFRONTO, CON GIOVANNA JANNUZZI! 22 April 2020
  • RISCOPRIRE PIERRE JANET: PERCHÉ ANDREBBE LETTO DA CHIUNQUE SI OCCUPI DI TRAUMA? 21 April 2020
  • AGGIUNGERE LEGNA PER SPEGNERE IL FUOCO. TERAPIA BREVE STRATEGICA E DISTURBI FOBICI 17 April 2020
  • INTERVISTA A NICOLÓ TERMINIO: L’UOMO SENZA INCONSCIO 13 April 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.3 10 April 2020
  • IL PODCAST DE IL FOGLIO PSICHIATRICO EP.2 – MODELLO ITALIANO E MODELLO SVIZZERO A CONFRONTO, CON OMAR TIMOTHY KHACHOUF! 6 April 2020
  • ANTONELLO CORREALE: IL QUADRO BORDERLINE IN PUNTI 4 April 2020
  • 10 ANNI DI E.J.O.P: DOVE SIAMO? 31 March 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.2 27 March 2020
  • PSICOLOGIA DELLA CARCERAZIONE: RISTRETTI.IT 25 March 2020
  • NELLE CORNA DEL BUE LUNARE: IL LAVORO DI LIDIA DUTTO 16 March 2020
  • LA COLPA NEL DOC: LA MENTE OSSESSIVA DI FRANCESCO MANCINI 12 March 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.1 6 March 2020
  • PREFAZIONE DI “PTSD: CHE FARE?”, a cura di Alessia Tomba 5 March 2020
  • IL PODCAST DE “IL FOGLIO PSICHIATRICO”: EP.1 – FERNANDO ESPI FORCEN 29 February 2020
  • NERVATURE TRAUMATICHE E PREDISPOSIZIONE AL PTSD 13 February 2020
  • RIMOZIONE E DISSOCIAZIONE: FREUD E PIERRE JANET 3 February 2020
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  • L’EFFETTO PLACEBO COME PARADIGMA PER DIMOSTRARE SCIENTIFICAMENTE GLI EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE, DELLA RELAZIONE E DEL CONTESTO 22 June 2018
  • PERCHÈ L’EFFETTO PLACEBO SEMBRA ESSERE PIÙ DEBOLE NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO: UN APPROFONDIMENTO 18 June 2018
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  • SULL’USO DEGLI PSICHEDELICI IN PSICHIATRIA: L’MDMA NEL TRATTAMENTO DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO 7 June 2018
  • LA LENTE PSICOTRAUMATOLOGICA: GLI ASSUNTI EPISTEMOLOGICI 4 June 2018
  • PREVENIRE LE RECIDIVE DEPRESSIVE: FARMACOTERAPIA, PSICOTERAPIA O ENTRAMBI? 31 May 2018
  • YOUTH IN ICELAND E IL COMUNE DI SANTA SEVERINA IN CALABRIA 28 May 2018
  • FILTRO AFFETTIVO DI KRASHEN: IL RUOLO DELL’AFFETTIVITÀ NELL’IMPARARE 24 May 2018
  • DIFFIDATE DELLA VOSTRA RAGIONE: LA PATOLOGIA OSSESSIVA COME ESASPERAZIONE DELLA RAZIONALITÀ 21 May 2018
  • BREVE STORIA DELL’ELETTROSHOCK 17 May 2018
  • TALVOLTA É LA RASSEGNAZIONE DEL TERAPEUTA A RENDERE RESISTENTE LA DEPRESSIONE NEI DISTURBI NEURODEGENERATIVI 15 May 2018
  • LO STATO DELL’ARTE SUGLI EFFETTI DELL’ATTIVITÀ FISICA NEL PTSD (disturbo da stress post-traumatico) 9 May 2018
  • DIPENDENZA DA INTERNET: IL RITORNO COMPULSIVO ON-LINE 6 May 2018
  • L’EVOLUZIONE DELLE RETI NEURALI ASSOCIATIVE NEL CERVELLO UMANO: report sullo sviluppo della teoria del “tethering”, ovvero di come l’evoluzione di reti neurali distribuite, coinvolgenti le aree cerebrali associative, abbia sostenuto lo sviluppo della cognizione umana 30 April 2018
  • COMMENTO A “PSICOPILLOLE – Per un uso etico e strategico dei farmaci” di A. Caputo e R. Milanese, 2017 26 April 2018

IL BLOG

Il blog si pone come obiettivo primario la divulgazione di qualità a proposito di argomenti concernenti la salute mentale: si parla di neuroscienza, psicoterapia, psicoanalisi, psichiatria e psicologia in senso allargato:

  • Nella sezione AGGIORNAMENTO troverete la sintesi e la semplificazione di articoli tratti da autorevoli riviste psichiatriche. Vogliamo dare un taglio “avanguardistico” alla scelta degli articoli da elaborare, con un occhio a quella che potrà essere la psichiatria e la psicoterapia di “domani”. Useremo come fonti articoli pubblicati su riviste psichiatriche di rilevanza internazionale (ad esempio JAMA Psychiatry, World Psychiatry, etc) così da garantire un aggiornamento qualitativamente adeguato.
  • Nella sezione FORMAZIONE sono contenuti post a contenuto vario, che hanno l’obiettivo di (in)formare il lettore a proposito di un determinato argomento.
  • Nella sezione EDITORIALI troverete punti di vista personali a proposito di tematiche di attualità psichiatrica.
  • Nella sezione RECENSIONI saranno pubblicate brevi e chiare recensioni di libri inerenti la salute mentale (psicoterapia, psichiatria, etc.)

A CURA DI:

  • Raffaele Avico, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale,  Torino, Milano
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