di Raffaele Avico
Nota: non è possibile esulare dalla lettura completa dei volumi proposti, o almeno di uno di questi, qualora ci si voglia addentrare nella letteratura sul trauma. Guardare corsi in video o leggere articoli rappresenta una risorsa utile ma parziale, importante ma non totalmente formativa. Occorre, in questo senso, optare per il “giro lungo”.
- Il corpo accusa il colpo, di Van Der Kolk. Un trattato sul trauma, obbligatorio nella sua portata interdisciplinare e integrativa. Il libro perfetto per approcciarsi alla psicotraumatologia. Qui una recensione.
- Fantasmi nel Sé, di Onno van Der Hart. Il manifesto della teoria della dissociazione strutturale della personalità, geniale nella sua lettura sul funzionamento psichico post-traumatico. Il nucleo concettuale di questo libro sta nell’idea che esista una parte che sopravvive al trauma, adattativa, che consente all’individuo di portare avanti i suoi progetti di vita in modo “apparentemente normale”, coesistente con una parte invece congelata dal trauma (parte emotiva). PAROLE CHIAVE: parti del sé, frattura verticale della personalità, parte apparentemente normale, parte emozionale. Qui un approfondimento.
- Somatic Experiencing, di Peter Levine. Il recente lavoro, riassuntivo, sul metodo di Peter Levine “somatic experiencing”, rappresenta perfettamente il crescente movimento per un ritorno a focalizzare l’attenzione sulle sensazioni, rimettendo il corpo in posizione centrale in terapia. Levine dà una lettura animale, etologica, al trauma. CONCETTI CHIAVE: tendenza all’azione, sensazione di pre-movimento, tremore neurogeno, evoluzione. Qui un approfondimento.
- Sviluppi Traumatici: qui troviamo approfondita la teorizzazione portata da Giovanni Liotti e Benedetto Farina sulle conseguenze di uno sviluppo traumatico sulla psiche di un individuo; gli autori profilano una tipologia “complex” di PTSD (sulla scia di altri autori), provenendo teoricamente dalla Teoria dell’Attaccamento e dalla psicologia evoluzionistica, con un chiarimento completo sui Sistemi Motivazionali Interpersonali. Il concetto centrale di questo libro è che molte delle diagnosi attuali andrebbero rilette come sindromi prodotte dall’adattarsi di un individuo al suo contesto traumatico di sviluppo. Giovanni Liotti esprime una potenza teorico/narrativa da luminare, supportato da Benedetto Farina. Questo volume ha una portata teorica di respiro internazionale, e rappresenta il punto più alto di questo elenco di libri sul trauma, da leggere quando si siano già poste le basi di psicotraumatologia necessarie a comprenderlo in pieno. CONCETTI CHIAVE: attaccamento, ptsdc, disorganizzazione dell’attaccamento, adattamento, rilettura diagnostica.
- La cura del sè traumatizzato, di Ruth Lanius. Ruth Lanius definisce qui ed esplora il mondo del trauma, in particolare riferendosi alla questione dissociativa. Teorica del “continuum dissociativo”, Lanius propone una lettura psicotraumatologica di molti sintomi apparentemente lontani dalle griglie di lettura concernenti il trauma, parlando per esempio di “voci” dissociative, straniamento, derealizzazione, alterazione del senso del tempo, numbing emotivo e alterazione della percezione del corpo, il tutto entro una “cornice dissociativa”. Il libro, come tutto il lavoro di ricerca promosso da Lanius, è giustificato attraverso il riferimento a una robusta letteratura scientifica, con cui l’autrice crea le basi per le sue teorizzazioni. CONCETTI CHIAVE: gradiente di intensità dei disturbi dissociativi, tempo, spazio, corpo, emozioni, dissociazione, variante con e senza dissociazione del PTSD. Qui una recensione.
- Guarire dal trauma, di Judith Hermann. In questo libro, storico, viene per la prima volta concettualizzato il PTSD complex. Hermann ragiona di trauma e dissociazione, diagnosi differenziale, declinando il tema “trauma” adottando prospettive più ampie, tra cui il problema dell’abuso sulla donna e le responsabilità politiche ad esso connesse. CONCETTI CHIAVE: PTSD complex, diagnosi differenziale. Qui una recensione su Psicologia Fenomenologica.
- Per chiudere il cerchio, Psicotraumatologia di Michele Giannantonio e La psicotraumatologia nella pratica clinica di Maria Puliatti. Questi libri rappresentano un’ottima introduzione al tema. Psicotraumatologia di Giannantonio (uno dei migliori e più “clinici” psicotraumatologi che l’Italia abbia conosciuto – il suo sito rappresenta di per sè una fonte molto ricca di materiale a tema trauma, pubblicato in tempi “non sospetti”:2014) è scritto a partire dal lavoro clinico: questo è molto evidente dallo stile con cui è scritto il libro, molto concreto e pragmatico. La psicotraumatologia nella pratica clinica è invece un lavoro focalizzato sul tema “stabilizzazione” dei sintomi post traumatici, aspetto centrale coincidente con la prima fase del lavoro sul post-trauma, adottando il modello trifasico di Janet. Lo abbiamo recensito via Podcast.. CONCETTI CHIAVE: psicotraumatologia ipnotica, stabilizzazione, neurobiologia del trauma. Per una definizione e un approfondimento sul tema “stabilizzazione”, si veda qui.
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