PREMESSA: a cura di Gabriele Einaudi, un report dall’ultimo congresso della Società Italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale (SITCC), tenutosi a Bari a fine settembre. La SITCC è nata a Roma il 30 dicembre 1972, da un’idea di Giovanni Liotti e Vittorio Guidano.
di Gabriele Einaudi
Si è concluso dopo quattro intensi giorni di lavori il congresso della Società Italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale svoltosi dal 21 al 24 settembre a Bari. La città pugliese ha ospitato più di 700 iscritti tra molti soci, ma anche giovani colleghi e qualche curioso di differente orientamento. 19 tavole rotonde in parallelo, 100 simposi, 42 comunicazioni libere, 34 poster e 2 lectio magistralis in plenaria. Questi alcuni numeri che aiutano a comprendere lo sforzo degli organizzatori e la portata di un evento pienamente svolto in presenza dopo i difficili anni post Covid. Dopo Bologna e il congresso intermedio di Ancona orientato alla terapia in età evolutiva, a Bari il focus è stato più allargato. Il titolo del Congresso: la psicoterapia cognitiva tra ricerca, clinica, riabilitazione e impegno sociale. Sicuramente un taglio ampio che lascia emergere l’intento di collocare il confronto scientifico all’interno di una più ampia riflessione sulla sofferenza umana in una prospettiva di dialogo e collaborazione con il mondo politico e sociale. L’evento più importante per la SITCC si colloca all’interno dei festeggiamenti per i 50 anni della società scientifica. All’apertura dei lavori congressuali, si è collegato in video conferenza David Lazzari presidente del CNOP che insieme al FNOMCeO patrocinavano l’evento, ed ha augurato un buon lavoro ricordando l’importante weekend di urne aperte per il referendum sulla revisione del codice deontologico. Ai saluti istituzionali si sono aggiunti quelli di Maria Grazia Foschino Barbaro chair del congresso insieme a Francesco Mancini e del presidente SITCC Fabio Monticelli. Non sono mancati ospiti internazionali di rilevo tra i quali Ueli Kramer che ha raccontato lo stato dell’arte della ricerca sull’intervento terapeutico nei disturbi di personalità e Pim Cujipers che ha presentato i risultati frutto di 45 anni di ricerca in psicoterapia sulla depressione. Nei simposi e nelle tavole rotonde gli argomenti sono stati moltissimi, impossibile sintetizzarli tutti. Per segnalarne alcuni: si è parlato dell’impatto dei Sex Robot nella società e dei loro possibili utilizzi in terapia con Angelo Zappalà, degli sviluppi sullo studio del Disturbo Ossessivo Compulsivo Relazionale con Guy Doron, un altro ospite internazionale. Altri interventi, purtroppo molto attuali, hanno riguardato l’esperienza di accoglienza e trattamento di rifugiati e richiedenti asilo e la prevenzione del femminicidio. Angelo Crea, presidente della SIPCP la Società Italiana di Psicologia di Cure Primarie, ha anticipato i contenuti che avrebbe nei giorni seguenti portato all’attenzione della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione del servizio di psicologia di base nel Servizio Sanitario Nazionale.
Largo spazio quest’anno alla neurodiversità con discussioni sul trattamento dell’ADHD nell’adulto e su come meglio declinare la psicoterapia nell’autismo. Storica l’attenzione alla cura dei casi complessi, ma anche studi più recenti sulla Sex addiction, approcci integrati bottom-up e top-down, il lavoro con l’età evolutiva e i percorsi di affermazione dell’identità di genere.
In chiusura di congresso sono stati premiati tre giovani emergenti cha hanno vinto la Seconda Edizione del Premio SITCC Rising Stars Valentina Alfonsi, Eleonora Rosi e Luigi Tinella. Poco prima dei saluti, mentre Silvio Lenzi si impegna nel moderare l’ultima tavola rotonda con Bruno Bara, Fabio Monticelli e Antonio Semerari, a discutere le loro relazioni c’è Armando Cotugno. Pregevole il suo sforzo di delineare i punti in comune, ma Bara e Semerari preferiscono replicare e infine ci si accorda tutti insieme proprio sul non essere d’accordo. Le tante anime che costituiscono la SITCC e che, come in tutte le realtà democratiche, non sempre vanno d’accordo, costituiscono il vero valore di un’associazione che si nutre ancora oggi del pensiero dei grandi maestri, anche di coloro che non ci sono più, ma che riesce a guardare al futuro costruendo conoscenza fortemente declinata alla ricerca di benessere per la società e gli individui.
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