Si parla oggi molto di empowerment. Cosa significa, per punti?
- il termine indica il processo di CONFERIRE POTERE a qualcun altro: il fine ultimo di questo processo, dovrebbe essere in teoria il fatto che chi è “empowered” sperimenta maggiore senso di controllo e (auto)efficacia -cioè fiducia di poter essere “incisivo” sulla propria realtà
- qui potere va inteso non tanto come potere sulle altre persone, ma come potere DI, ovvero potere di fare, di dire, di affermarsi, di cambiare la carte in tavola nel contesto di una certa situazione: di fatto questo potere si accompagna a una maggior libertà percepita e un senso di maggiore “fiducia” nel fatto che le cose possano cambiare
- questo potere lo si può “concedere”, “attribuire” agli altri (una madre con suo figlio, una capo con il suo sottoposto, un professore con il suo alunno, ovunque ci sia una relazione a-simmetrica in cui qualcuno ha potere su qualcun altro). In che modo?
- RESPONSABILIZZAZIONE: cosa intendiamo per responsabilizzazione? Qui va inteso con la capacità di delegare dei compiti a qualcun altro, concedendogli fiducia, facendo sì che la persona stessa si senta responsabile di ciò che sta facendo o ha fatto. “Far fare, più che fare”, mettendosi da parte, cosicchè la persona si senta responsabile delle decisioni e delle scelte che deve compiere. Capiamo bene come, in un’ottica organizzativa, questo modello contempli tutto ciò che di solito NON accade quando il leader è troppo “accentratore”: qui il punto chiave è quindi “delegare”, e le parole chiave sono RICONOSCIMENTO e PARTECIPAZIONE ATTIVA.
- TRASMISSIONE DI COMPETENZE PRATICHE: questo è un aspetto importante perchè l’acquisire delle competenze nuove, ci rende subito più incisivi (per esempio pensiamo a quanto sia spendibile, in società, imparare a far un buon uso degli strumenti informatici; oppure, pensiamo a cosa vuol dire imparare un mestiere “a bottega”, emulando qualcuno che ci trasmetta quella competenza pratica, che poi potremo spendere in altri ambiti della nostra vita; chiunque si spenda per traferire delle competenze pratiche a un altro, fa empowerment nel senso più reale e applicato del termine)
- Sentirsi potenti, ed efficaci, ha a che fare inoltre con la questione dell’appartenenza. Per questo, il fatto che le organizzazioni promuovano un forte uso di “artefatti” al fine di spingere i loro membri a sentirsi “appartenenti”, riguarda un processo di empowerment. Sentirsi parte di un qualche progetto condiviso, indossare una certa maglia di un certo colore, o qualsiasi divisa professionale (camici, divise vere e proprie), presenziare a eventi esclusivi per i soli membri di un qualche circolo, sentirsi riconosciuti in un certo slogan, sono tutti strumenti di empowerment effettuato attraverso il senso di appartenenza.
Per quanto riguarda invece l’EMPOWERMENT in medicina, vi consigliamo la lettura di questo articolo molto chiaro e completo pubblicato da State Of Mind.
Wikipedia, infine, dà una definizione molto completa del costrutto.