di Raffaele Avico
Con questa intervista a Paolo Ricci, esploriamo alcune questioni inerenti la terapia del trauma.
Paolo è il referente dell’area ricerca dell’Associazione AISTED di Milano, nata per promuovere un approfondimento sulla terapia del trauma e della dissociazione.
Le domande dell’intervista sono riportate qui di seguito.
L’elemento da “portare a casa”, in generale, è che la psicoterapia focalizzata sul trauma deve avvalersi di strumenti che vanno al di là della parola. Lavorare in modo solamente verbale non sembra essere sufficiente, almeno quando il paziente abbia subito un evento traumatico che possa definirsi tale (quando si presentino insieme senso di minaccia per la vita, e immobilità -con un’impossibilità di reagire). Il corpo, come recita il celebre titolo, “accusa il colpo”.
Negli ultimi anni abbiamo osservato nella terapia del trauma l’imporsi di modelli a forte componente somatica (pensiamo per esempio all’EMDR, apparso sulla scena ormai più di 20 anni fa) o la psicoterapia sensomotoria di Pat Ogden (a sua volta ispirata al lavoro di Peter Levine, di cui abbiamo qui scritto). Recentemente, dal 2018, sentiamo parlare di Deep Brain Reorienting (qui il sito), a partire dagli studi di Frank Corrigan.
In questa intervista Paolo Ricci illustra i punti di interesse principali relativi a questi approcci psicoterapici “d’avanguardia”.
Le domande:
- Gentile Paolo, ci dai una tua breve presentazione raccontandoci qual è stato il tuo percorso? Questa intervista ha l’obiettivo di approfondire, in ambito di trauma dissociazione, il tema della psicoterapia sensomotoria e la dbr. Qual è stata la tua esperienza riguardo?
- Gentile Paolo, tu sei il referente per la ricerca dell’associazione aisted, dedicata al trauma e alla dissociazione. Ci racconti brevemente su quali piani si sta muovendo il lavoro di ricerca dell’associazione e intorno a quali nuclei clinici?
- Gentile Paolo, ci dai una definizione di psicoterapia sensomotoria? Ci racconti come si lavora e con quali obiettivi all’interno della psicoterapia sensomotoria? Un paziente che abbia subito un trauma, che vantaggi può trovare da questo tipo di terapia? Funziona anche con la dissociazione?
- Gentile Paolo, quali sono gli assunti clinici che stanno alla base della psicoterapia sensomotoria mi viene in mente il lavoro di Pat Ogden sulle tendenze all’azione. Cosa ci puoi dire a riguardo?
- Gentile Paolo, passiamo alla DBR. In cosa consiste questa tecnica e su quali assunti si basa?
- Gentile Paolo, a partire dalla tua esperienza clinica, lavorare con il trauma quanto necessita di un approccio non verbale e quanto invece può essere fatto anche in modo semplicemente verbale?
- Gentile Paolo, quali ritieni essere gli sviluppi prossimi futuri della terapia sul trauma? In caso tu ne fossi a conoscenza, hai qualche riferimento bibliografico o sitografico che ci puoi consigliare?
Qui l’intervista:
Qui un approfondimento sul Deep Brain Reorienting che facemmo nel 2019.
NB Sul blog sono presenti alcuni “serpenti di articoli” inerenti disturbi specifici. Dal menù è possibile aggregarli intorno a 4 tematiche: il disturbo ossessivo compulsivo (#DOC), il disturbo di panico (#PANICO), il disturbo da stress post traumatico (#PTSD) e le recensioni di libri (#RECENSIONI).