di Raffaele Avico
In questa intervista “fiume” a Francesco, in arte “Zio Hack”, vengono introdotte alcuni temi a riguardo del biohacking, della produttività, della crescita personale.
La letteratura a proposito della crescita e del miglioramento personale è molto vasta, e si configura come una costola del corpus teorico psicologico “applicato”, a metà tra la clinica e la psicologia sperimentale/generale, nel tentativo di capire come funziona la mente umana per “agire” in modo pragmatico, con l’obiettivo di auto-migliorarsi. Questo modo di intervenire sulla psicologia individuale esclude la collettività e l’ambiente di sviluppo, i primi anni di vita e il “problema del trauma”, riducendo per così dire il lavoro terapeutico al momento presente e al “funzionamento dell’Io”.
Per questo, in ambito di letteratura sulla crescita personale ci troviamo spesso ad avere a che fare con testi estremamente pragmatici, applicati, procedurali, pervasi da un assunto di fondo comune a tutti, ovvero: “la tua vita dipende da ciò che sei, e ciò che sei dipende da ciò che fai”. Ne consegue che modificando il proprio comportamento, si dovrebbe arrivare a modellare la propria realtà e il proprio “stare nel mondo”. C’è inoltre, costante, l’invito a “internalizzare” il locus of control, ovvero ad assumersi la “totale responsabilità” di ciò che si è (pensiamo per esempio a derive estreme -molto “americane”- come il progetto “extreme ownership”).
Zio Hack è uno dei precursori in Italia della divulgazione in ambito di crescita personale, già presente in rete dalla fine degli anni ‘90 (1998). Siamo al punto più alto dell’attuale panorama underground sullo sviluppo personale in Italia.
In questa intervista parla di biohacking, time-management e produttività, raccontando del suo stesso percorso di crescita e soprattutto delle sue fonti.
Il punto centrale del suo lavoro, come emerge dall’intervista, è rappresentato dal concetto di piramide. Le piramidi rappresentano il risultato finale di un lungo lavoro di sistematizzazione di fonti a riguardo della crescita personale, divisi per area. Troviamo dunque la “piramide del benessere”, o la “piramide successo personale”, strutturate per “piani sovrapposti” organizzati secondo una logica gerarchica.
Prendendo per esempio la piramide del benessere, osserviamo vari livelli di intervento progressivo, partendo dall’abbandono delle dipendenze, proseguendo attraverso il “problema della gestione della stress”, per poi andare alla qualità del sonno, etc. Le piramidi rappresentano una sintesi del molto materiale raccolto da Francesco nel corso del tempo.
Qui l’intervista, editata in una forma piuttosto grezza, senza tagli.
Zio Hack rappresenta un “aggregatore” di fonti, che lui stesso sostiene aver raffinato nel tempo, attraverso un lavoro progressivo di “setaccio” e potatura di ciò che storicamente si rivelò “fuffa”.
Alcune fonti/spunti/takeaways presenti nel video:
- portale MOM di Franco Fabbro (meditazione orientata alla mindfulness): http://www.medita-mom.it/
- Rhonda Patrick e il portale FOUND MY FITNESS (divulgazione scientifica e biohacking di altissima qualità
- il lavoro di David Sinclair a proposito della biotecnologia usata per contrastare l’invecchiamento
- il lavoro di Derek Siver, a proposito del “decluttering”, della ripulitura del segnale (“se non è un super-sì, è un super-no”) →https://sive.rs/
- l’incredibile lavoro di divulgazione di Huberman (professore a Stanford School of Medicine)
- ambito crescita finanziaria→ Dave Ransey https://www.ramseysolutions.com/
- ambito nutrizione: https://examine.com/ e Stefano Vendrame (miglior divulgazione in ambito nutrizione in Italia)
- a proposito della scrittura espressiva, ZIo Hack cita gli studi e i lavori di Pennabeker (qui per approfondire). Scrivere ha il doppio beneficio di ridare una forma narrativa (consequenziale, con un prima, un durante e un dopo) a un pensiero eventualmente disorganizzato, e di aiutare nel processo di simbolizzazione di materiale emotivo “grezzo” (ne avevamo scritto qui a proposito del concetto di affect labeling ). É di fatto uno strumento di regolazione dell’emotività, che viene usato in senso terapeutico in moteplici ambiti, per esempio per il PTSD, per modulare la rabbia (soprattutto in psicoterapia strategica), o per consolidare l’identità (attraverso per esempio la scrittura di un’autobiografia)
- il lavoro di Connirae Andreas e Steve Andreas come precursori del metodo PNL e della tecnica EMDR (havening.org, che nel protocollo EMDR viene chiamato butterfly hug, qui descritto in modo approfondito, e qui); sempre a proposito della psicolinguistica, interessante il passaggio a proposito delle strutture progressive attraverso cui “intervenire” nel lavoro sul cambiamento: 1) linguaggio 2) visione 3) corpo, che in effetti ricapitolano le fasi progressive dello sviluppo umano (nasciamo cinestesici, corporei, preverbali e precognitivi, tutto quello che esiste di “ulteriore”, come il linguaggio, viene dopo -come dire che un reale cambiamento, per essere veramente tale, deve essere incarnato, “ingrained” in inglese)
La visione di Zio Hack è pragmatica, utilitaristica, empirica, americana con però un sano, più che mai necessario scetticismo europeo, all’insegna del “va bene purchè funzioni”. Chiude l’intervista con 3 pratiche per la crescita personale, indiscutibilmente virtuose: “una pratica meditativa qualunque”, la lettura di qualità (dato che “garbage in, garbage out”) e il movimento/attività fisica, propedeutico agli altri due.
Qui il suo sito: migliorati.org
NB Sul blog sono presenti alcuni “serpenti di articoli” inerenti disturbi specifici. Dal menù è possibile aggregarli intorno a 4 tematiche: il disturbo ossessivo compulsivo (#DOC), il disturbo di panico (#PANICO), il disturbo da stress post traumatico (#PTSD) e le recensioni di libri (#RECENSIONI)