• HOME
  • AREE TEMATICHE
    • #TRAUMA e #PTSD
    • #PANICO
    • #DOC
    • #TARANTISMO
    • #RECENSIONI
    • #INTERVISTE
  • PSICOTERAPIA
  • PODCAST
  • CHI SIAMO
  • POPMED
  • PER SUPPORTARE IL BLOG

Il Foglio Psichiatrico

Blog di divulgazione scientifica, aggiornamento e formazione in psichiatria e psicoterapia

23 April 2025

L’UOMO SOVRASOCIALIZZATO. INTRODUZIONE AL PENSIERO DI Ted Kaczynski (UNABOMBER)


di Raffaele Avico

PREMESSA: il pensiero di Unabomber può apparire controverso, di difficile inquadramento ideologico. Qui lo pubblichiamo perché riteniamo che le riflessioni formulate da Ted Kaczynski negli anni ’90 (più di trent’anni fa) mettano in luce con estrema lucidità molte delle storture che oggi viviamo quotidianamente. Unabomber è stato diagnosticato con la pesante etichetta di schizofrenico paranoide, ma fino alla fine del suo processo rivendicò la propria lucidità mentale, rinunciando alle attenuanti che quella diagnosi gli avrebbe concesso. Il suo pensiero sembra, piuttosto, il risultato di un percorso di osservazione di incredibile penetranza sulle dinamiche psicologiche dell’uomo “immerso” nel sistema tecnologico moderno. Le critiche che rivolge, in modo molto netto, alla sinistra liberale americana non sono, a mio parere, necessariamente da intendersi come una rivendicazione di appartenenza alla destra, quanto più una critica a un partito che Kaczynski riteneva, in ultima analisi, difendere il sistema dominante — la “macchina”— attraverso continue scissioni interne e battaglie -a suo giudizio- pretestuose. Il suo pensiero si colloca su una linea di confine tra diverse ideologie, risultando di interesse tra attivisti eco-ambientali, militanti di destra o di sinistra estrema. Al di là delle appartenenze, che in questo caso risultano poco rilevanti, spicca l’assoluta potenza interpretativa e analitica delle idee di “Ted”, formulate in un’epoca in cui i social media non esistevano ancora e Internet era agli albori. In questo articolo verranno messi in luce aspetti inerenti alcune dinamiche psicologiche che Kaczynski aveva individuato, per lo più risultanti, dal suo punto di vista, dall’impatto del sistema tecnocratico sull’uomo moderno. L’ambiente, così come è costruito, risulta essere estremamente nevrotizzante per la psiche umana, con un potere coercitivo e liberticida che si origina dalla soppressione continua e subdola di istinti primari (come si leggerà in merito al tema “potere e autonomia”), insieme a una spinta verso un conformismo totale che — secondo Unabomber — passa attraverso la tecnologia (ormai “cuore della politica”) e i bisogni da essa indotti. Al di là, dunque, degli aspetti ideologici — qui poco utili — si tratta di un pensatore “folle”, lucidissimo sul presente e profetico se si considera che i suoi testi, come si diceva, sono stati scritti trent’anni fa. (R. A.)

—

Il manifesto politico di Unabomber è da poco stato pubblicato per D edizioni: si tratta di un testo rimaneggiato e lavorato da Ted Kaczynski poco prima della sua morte -avvenuta nel 2023.

Kaczynski era un matematico di Berkeley, nel cuore della sua carriera ritiratosi a vita anarco-primitivista nei boschi del Montana -e da lì proseguiva la sua attività di attivista “contro il sistema tecnologico).  Il messaggio che Unabomber lancia da questo manifesto, scritto sotto forma di pensieri/note tra loro indipendenti ma raccolti in capitoli ognuno con un “tema”, è una pesante critica al sistema americano e al turbocapitalismo, e all’”inevitabilismo” del progresso tecnologico portato avanti da tecnocrati interessati al profitto.

Il libro ruota intorno alla possibilità immaginata da K. di avviare un cambiamento rivoluzionario, un collasso del sistema tecnologico ad opera di individui che decidessero di attaccarlo in modo diretto: il suo stile mette insieme una forte ideologia luddista e anarchica, a un pragmatismo tutto americano. Unabomber credeva fermamente nel suo progetto di rivolta, e incarnò per primo il cambiamente che voleva accadesse, a partire dalle precoci dimissioni da Berkeley -precedenti a un periodo di isolamento nella natura selvaggia: a 29 anni, Kaczynski si trasferì in una baracca di undici metri quadri senza elettricità né acqua, nei pressi di Lincoln, nel Montana. Da lì partì il progetto “Freedom Club” e il suo proposito di divulgare il suo manifesto, “La società industriale e il suo futuro”, diffuso tramite quotidiani negli anni a seguire -sotto minacce di ulteriori attentati dinamitardi.

“La società industriale e il suo futuro” contiene molteplici spunti di riflessione che vale la pena riprendere, soprattutto nelle sue riflessioni “psicologiche”, e inerenti l’impatto della società sulla psicologia dell’individuo. Uno dei primi capitoli presenta il concetto di “sovrasocializzazione“. Secondo K., l’uomo moderno viene esposto da quando nasce a un sistema di leggi e convenzioni sociali, al fine di “socializzarlo” correttamente. Ma cosa accade a un individuo che assorba e si identifichi “troppo” a questo insieme di regolamentazioni e usi “normali”? Unabomber parla di sovrasocializzazione, un processo in cui gli individui, sin dall’infanzia, vengono condizionati in modo così intenso dalle norme, dai valori e dalle aspettative della società, che perdono la loro capacità di pensare in modo indipendente e agire in base ai propri istinti e desideri. Lo declina attraverso quattro punti:

  1. Conformità estesa: Gli individui sovrasocializzati interiorizzano le norme sociali in modo così profondo che ogni pensiero o azione che si discosti da queste norme provoca in loro un senso di colpa o vergogna. Kaczynski sostiene che questa conformità estrema soffochi la creatività e l’individualità.
  2. Colpa e vergogna: Le persone sovrasocializzate non solo seguono le regole della società, ma sono anche fortemente influenzate da sensi di colpa e vergogna quando avvertono di deviare, anche minimamente, da tali regole. Questo li rende particolarmente vulnerabili al controllo sociale e alla manipolazione.
  3. Senso di inferiorità: Secondo Kaczynski, la sovrasocializzazione contribuisce a creare un senso di inferiorità negli individui: rendere prioritaria la difesa dei diritti inerenti la collettività a scapito dell’individuo, rivelerebbe un senso di difficoltà da parte degli individui nel “vivere lontano dal branco” (da qui l’esasperata tensione alla difesa delle minoranze, qualunque esse siano)
  4. Dipendenza dalla società: Le persone sovrasocializzate dipendono dalla società per definire i loro valori, obiettivi e identità, perdendo la capacità di sviluppare un senso autonomo di sé. Questo porta alla perdita di libertà individuale, poiché ogni aspetto della loro vita è governato dalle aspettative sociali.

Kaczynski vede la sovrasocializzazione come un prodotto della società industriale, che richiede un elevato grado di conformità per mantenere l’ordine e l’efficienza. Nel suo manifesto, critica aspramente questa tendenza, sostenendo che è una delle ragioni per cui gli individui non sono più liberi e sono invece intrappolati in un sistema che li opprime e li aliena.
Nel testo, Unabomber critica poi la categoria dei “liberali”, accusati di nascondere al di sotto di tematiche universali come la lotta all’immigrazione e alla violenza sulle donne, desideri nascosti di autoritarismo e potere. La sua idea è che le minoranze vengano utilizzate dalla “sinistra moderna” come pretesto per rinforzare la compattezza politica dei partiti stessi, senza compiere un vero attacco nei confronti delle spinte andidemocratiche -anzi, colludendo con le stesse; fa inoltre riferimento al prima citato fenomeno della sovrasocializzazione, di cui gli individui che si definiscono progressisti e “liberal” sarebbero particolarmente affetti.
Nella pagina dedicata a Kaczynski di Anarcopedia, viene chiaramente spiegato il suo pensiero. Leggiamo:

“Il pensiero di Theodore Kaczynski, esplicitato nel suo Manifesto (La Società Industriale e il Suo Futuro), è riassumibile in quattro punti fondamentali:

  • Il progresso tecnologico comporta un inevitabile disastro ecologico.
  • Solo il crollo della civiltà moderna può prevenire un disastro.
  • La sinistra politica è in prima linea in difesa della società tecnologica alienante.
  • Ciò che serve è un nuovo movimento rivoluzionario che si batta contro la società tecnologica e adotti misure per impedire alla sinistra di nuocere i rivoluzionari con il suo senso d’inferiorità che trasmette agli individui e con le politiche di sovrasocializzazione.

Secondo Kaczynski la “sinistra” è la corrente dei perdenti, poiché difende chi ha di meno, chi è emarginato, chi è sfruttato, cioè chi sta perdendo nei confronti della società. Egli ritiene che la sinistra non vuole abbattere le strutture che hanno causato determinate ingiustizie, ma pretende una “semplice” rivincita dei perdenti sui padroni rimanendo all’interno della stessa organizzazione statale. Per ottenere questa rivincita, la “sinistra” auspica la presenza invasiva dello Stato e così facendo, sostiene Kaczynski, si sovrasocializza l’individuo, cioè lo si vincola in maniera così totalizzante che questo non avrà più alcuna libertà.

Kaczynski giustifica apertamente la violenza dei suoi atti: «A mio modesto parere, l’uso della violenza (ad esempio contro la realizzazione di una società tecnologica disumana) è auto-difesa. Alcuni possono obiettare, naturalmente. Se pensate che sia immorale e scorretto, allora si dovrebbe evitare qualsiasi uso della violenza. Ma ho una domanda per voi in questo contesto: che tipo di violenza ha causato i danni maggiori nella storia del genere umano? La violenza che fu sancita dagli Stati (società, cultura, ideologia). O la violenza che fu usata senza sanzioni, da parte di individui?»

Egli ritiene che la rivoluzione industriale abbia portato ad un ordine economico e politico che si pone in antitesi all’ordine naturale; che riduce la libertà individuale, trasforma l’uomo in un semplice ingranaggio del sistema tecnologico e in breve tempo distruggerà la razza umana stesso. La conseguenza è che non ci sono margini per riformare la società perché «questo sistema non esiste per soddisfare i bisogni umani, non ne è capace. I desideri e i comportamenti degli uomini devono essere modificati per soddisfare le esigenze di questo sistema».

Ted Kaczynski sostiene quindi l’impossibilità di scendere a compromessi con la civiltà industriale. Egli ritiene inoltre che le specifiche lotte – ecologiste\animaliste\sociali – (liberazione animale, lotta all’inquinamento, lotta per le rivendicazioni sindacali ecc.), seppur lodevoli, non intaccano in alcun modo il sistema industriale, per questo sostiene che, se si vuol distruggere la civiltà moderna, sia necessario colpire i suoi gangli vitali: per es. il sistema delle telecomunicazioni, il sistema dell’energia elettrica, gli apparati dell’istruzione scientifica ecc.

Il suo pensiero è per molti tratti affine alle correnti maggiormente radicali dell’eco-anarchismo. Il movimento anarchico è però diviso riguardo alle azioni di Kaczynski: una parte, formata principalmente da individualisti e primitivisti (es. John Moore e John Zerzan), lo ritiene un anarchico a tutti gli effetti, seppur non condivida al 100% il suo pensiero; un’altra parte invece non lo considera per nulla anarchico quanto piuttosto un ecologista radicale”.

Unabomber aveva però idee molto lucide relativamente a problemi diversi, che qui tenteremo di formalizzare usando la funzione deepresearch di Chatgpt, suddivisi per argomento. Il testo è supervisionato e controllato, e non presenta inesattezze di concetto.
Tra parentesi, le fonti cliccabili.

POTERE, AUTODETERMINAZIONE E ATTIVITÁ SURROGATE

“Un concetto centrale nell’analisi di Kaczynski è quello di “processo del potere” (power process). Con questo termine egli indica l’insieme di quattro elementi fondamentali per la salute psicologica dell’individuo: l’avere obiettivi da raggiungere, l’intraprendere sforzi autonomi per perseguirli, il raggiungimento (anche parziale) di tali scopi, e un certo grado di autonomia nel tutto (thetedkarchive.comthetedkarchive.com). Kaczynski, rifacendosi implicitamente a idee etologiche ed evolutive, sostiene che l’essere umano ha bisogno di sperimentare questo processo per sentirsi realizzato. Se una persona viene privata della possibilità di fissare mete significative e di lottare per esse, subirà gravi conseguenze psicologiche: “la mancata realizzazione di scopi importanti provoca frustrazione… Il fallimento costante nel raggiungere obiettivi porta a sconforto, bassa autostima o depressione. Dunque, per evitare seri problemi psicologici, un essere umano ha bisogno di obiettivi il cui raggiungimento richieda impegno, e deve avere un ragionevole tasso di successo nel conseguirli (thetedkarchive.com). In altre parole, non è il potere in sé ad essere necessario, ma l’esperienza di un percorso di autodeterminazione. Senza questo, l’individuo cade in apatia, sente di non avere controllo sulla propria vita e sviluppa patologie come senso di inferiorità e depressione.

Kaczynski argomenta che la società moderna ha interrotto il processo del potere per la maggior parte degli individui. Nelle condizioni preindustriali, raggiungere i propri mezzi di sussistenza (cibo, riparo, sicurezza) richiedeva sforzo, ingegno e autonomia, fornendo così soddisfazione psicologica una volta ottenuti risultati. Nel mondo industriale avanzato, al contrario, “uno sforzo minimo è necessario per soddisfare i propri bisogni fisici”: basta acquisire qualche competenza tecnica, trovare un impiego e “soprattutto [mostrare] semplice obbedienza” per essere mantenuti “dalla culla alla tomba” dal sistema (web.cs.ucdavis.edu). Il benessere materiale “automatico” erogato dalla società tecnologica, se da un lato elimina molte fatiche pratiche, dall’altro svuota l’esistenza di sfide personali autentiche. Gli uomini e le donne comuni non devono più lottare quotidianamente per la sopravvivenza o prendere grandi decisioni autonome: istruiti a svolgere un ruolo specialistico, inseriti in organizzazioni gerarchiche, funzionano come parti di un ingranaggio più grande. In questa condizione di eterodirezione, il naturale bisogno umano di impiegare energie verso mete significative non scompare, ma viene reindirizzato verso scopi artificiali. Kaczynski chiama questi surrogati di scopi “attività surrogate” (surrogate activities).

Le attività surrogate sono definite come quei progetti o occupazioni che “sono rivolti a un fine artificiale che le persone si prefiggono al solo scopo di avere qualche obiettivo da perseguire, o, per così dire, unicamente per il ‘soddisfacimento’ che deriva dal perseguimento dell’obiettivo” (thetedkarchive.com). In pratica, si tratta di obiettivi auto-imposti che non rispondono a bisogni biologici o necessità reali, ma che servono a compensare la mancanza di sfide significative. Kaczynski porta alcuni esempi storici e contemporanei: gli aristocratici annoiati dell’antica Roma si dedicavano ossessivamente alla retorica o alla caccia sportiva pur non avendone bisogno alimentare (web.cs.ucdavis.eduweb.cs.ucdavis.edu); l’imperatore giapponese Hirohito divenne un rinomato esperto di biologia marina – “un’attività surrogata, poiché se avesse dovuto spendere il suo tempo a procurarsi il necessario per vivere con attività pratiche varie e interessanti, non avrebbe sentito la mancanza di conoscere tutto sull’anatomia degli animali marini” (web.cs.ucdavis.eduweb.cs.ucdavis.edu). Nella società moderna, afferma Kaczynski, le attività surrogate abbondano: “la società moderna è piena di attività surrogate. Queste includono il lavoro scientifico, il raggiungimento atletico, l’impegno umanitario, la creazione artistica e letteraria, la scalata della gerarchia aziendale, l’acquisizione di denaro e beni oltre il punto in cui aggiungono soddisfazione fisica, e l’attivismo sociale su questioni marginali”(web.cs.ucdavis.eduweb.cs.ucdavis.edu). Molte di queste occupazioni – ricerca scientifica, sport, volontariato, collezionismo, perfino alcuni tipi di militanza politica – fungono da valvole di sfogo: canalizzano l’energia e l’ansia dell’individuo dandogli qualcosa da fare, un obiettivo arbitrario su cui concentrarsi, in assenza di scopi più fondamentali.

Secondo Kaczynski, le attività surrogate hanno una duplice natura. Da un lato, possono offrire un certo grado di soddisfazione: spesso chi vi si dedica trae più appagamento emotivo da esse che non dalle attività “banali” con cui soddisfa i propri bisogni primari (web.cs.ucdavis.edu). Ciò accade perché, a differenza del lavoro necessario imposto dalle esigenze del sistema, i progetti surrogati sono scelti volontariamente e permettono all’individuo di esercitare creatività e decisione. Kaczynski nota infatti che nelle attività surrogate “le persone generalmente hanno un ampio margine di autonomia nel perseguirle”, mentre “nella nostra società [le persone] non soddisfano i bisogni biologici in modo autonomo, ma funzionando come parti di un’immensa macchina sociale”(web.cs.ucdavis.edu). Questa autonomia relativa spiega il senso di realizzazione che, ad esempio, uno scienziato può provare nel portare avanti le proprie ricerche o un collezionista nel completare la propria collezione, anche se tali obiettivi non hanno un’utilità pratica diretta. D’altro canto, Kaczynski sottolinea che le mete surrogate rimangono, in ultima analisi, meno appaganti di quelle reali legate al processo del potere. Esse raramente conferiscono un senso di completo appagamento interiore: “per molti, se non per la maggior parte delle persone, le attività surrogate sono meno soddisfacenti della ricerca di obiettivi reali (cioè obiettivi che si vorrebbero raggiungere anche se il proprio bisogno del processo del potere fosse già soddisfatto). Un segno di ciò è il fatto che, in molti casi, le persone profondamente coinvolte in attività surrogate non sono mai soddisfatte, mai in quiete”(web.cs.ucdavis.eduweb.cs.ucdavis.edu). Infatti chi si dedica a un’attività surrogata tende a non accontentarsi mai del risultato raggiunto: “il cercatore di denaro cerca costantemente sempre più ricchezza. Lo scienziato, appena risolve un problema, passa al successivo. Il corridore di maratone si sforza di correre sempre più lontano e più veloce”(web.cs.ucdavis.edu). Questa corsa senza fine indica che i surrogati non colmano veramente il vuoto di significato lasciato dalla mancanza di un vero processo autodeterminato. Molti ammettono di dedicarsi con più entusiasmo ai loro hobby o carriere che non alla “noiosa” routine di mantenimento della vita, “ma ciò avviene perché nella nostra società lo sforzo necessario a soddisfare i bisogni biologici è stato ridotto alla banalità”. In definitiva, argomenta Kaczynski, le attività surrogate sono palliativi: alleviano in parte la tensione psicologica provocata dall’assenza di sfide significative, ma non possono eliminarla. Per molte persone “queste forme artificiali di processo del potere sono insufficienti”(web.cs.ucdavis.edu), il che le lascia in uno stato di perenne inquietudine. L’uomo moderno cerca disperatamente scopi da perseguire, ma finché resta all’interno del sistema tecnologico, sostiene Kaczynski, non potrà trovare una realizzazione autentica, poiché gli mancano sia la necessità sia la libertà di condurre una vita pienamente autodeterminata.”

PERDITA DI AUTONOMIA 

Strettamente legata al tema precedente è la denuncia della perdita di autonomia dell’individuo nella società tecnologica. Per Kaczynski, l’avanzare del sistema industriale ha progressivamente eroso la capacità degli individui di dirigere la propria vita. Le decisioni un tempo prese a livello personale o comunitario vengono inglobate in meccanismi più vasti, e il comportamento umano è sempre più eterodiretto da esigenze tecniche. Nel manifesto si legge che “il sistema deve regolare da vicino il comportamento umano per poter funzionare” (thetedkarchive.com). Questa frase coglie la logica interna di una società iper-organizzata: per far sì che milioni di persone cooperino all’interno di strutture complesse (fabbriche, burocrazie, eserciti, reti globali), il sistema impone regole, routine e norme che lasciano poco spazio all’iniziativa individuale. Kaczynski fa notare come persino le scelte educative e i valori siano plasmati in funzione della macchina sociale: “se il sistema ha bisogno di scienziati e matematici, viene organizzata una campagna per spingere i giovani a studiare queste materie” (thetedkarchive.com). In questo modo, il rapporto mezzi-fini si inverte: invece che la tecnologia servire ai bisogni umani, sono gli esseri umani ad essere formati e indirizzati per servire le necessità del sistema tecnologico. L’uso di termini come “il sistema ha bisogno di…” (quasi fosse un soggetto vivo) evidenzia, come nota anche Michel Foucault, una capovolgimento dell’agency: il potere e l’iniziativa risiedono nel sistema, mentre le persone diventano semplici esecutori (thetedkarchive.com).

Kaczynski insiste sul fatto che la dipendenza degli individui dal sistema è ormai totale: l’uomo moderno non saprebbe sopravvivere al di fuori delle strutture fornite dalla società industriale, e per usufruirne deve conformarsi. Egli “non soddisfa i propri bisogni biologici autonomamente, ma funzionando come parte di un’immensa macchina sociale” (web.cs.ucdavis.edu). Ciò rappresenta una perdita di libertà sostanziale, anche se mascherata dall’apparente comodità. L’autonomia, intesa come capacità di auto-determinazione, viene sacrificata in nome dell’efficienza e della sicurezza materiale offerte dal sistema. Kaczynski afferma esplicitamente che “non c’è modo di riformare o modificare il sistema in modo da impedirgli di privare le persone della dignità e dell’autonomia” (web.cs.ucdavis.edu). In una società tecnologica avanzata, infatti, la maggior parte delle decisioni importanti (cosa produrre, come distribuirlo, quali rischi accettare, quali comportamenti sono consentiti) viene presa da apparati tecnici o burocratici che operano su scala di massa, mentre all’individuo resta solo la scelta tra opzioni preconfezionate (libertà formale ma non sostanziale). Kaczynski teme che col tempo la situazione peggiori: più il sistema diventa complesso, più stringenti saranno i vincoli sul comportamento dei singoli, fino a potenziali estremi di controllo bio-tecnologico dell’essere umano (un’ipotesi che anticipa le odierne discussioni su sorveglianza digitale, ingegneria genetica, ecc.). In sintesi, l’individuo viene addomesticato dal sistema. Questa idea di Kaczynski richiama la descrizione foucaultiana della modernità come fabbrica di “corpi docili”, ovvero individui resi docili e utili tramite disciplina e addestramento. Foucault nota che “la disciplina crea ‘corpi docili’, ideali per le esigenze dell’economia, della politica e della guerra nell’era industriale – corpi che funzionano in fabbrica, in reggimenti militari, in aule scolastiche”(en.wikipedia.org). Similmente, Kaczynski vede l’uomo tecnologico come un ingranaggio obbediente, formato per occupare efficacemente la propria casella (di produttore, consumatore, impiegato, ecc.) ma privo di autentica indipendenza.

Un altro aspetto della perdita di autonomia, secondo Kaczynski, è la progressiva scomparsa delle decisioni su piccola scala. Nel passato, molte questioni venivano risolte a livello individuale o nelle comunità locali (come costruire una casa, procurarsi il cibo, risolvere dispute); oggi, invece, si dipende da sistemi centralizzati e si è vincolati da leggi e procedure impersonali. Anche quando si crede di agire per scelta propria, spesso si sta solo seguendo un percorso prefabbricato. Kaczynski fa l’esempio dei lavori moderni: il lavoratore contemporaneo, pur impegnandosi intensamente per “guadagnarsi da vivere”, in realtà dedica la sua vita a eseguire compiti decisi da altri, perseguendo obiettivi aziendali o burocratici che non ha scelto. Egli “svolge i propri sforzi come parte di un’organizzazione enorme, sotto ordini rigidi, senza margine per decisioni o iniziative autonome”(web.cs.ucdavis.edu). Questo equivale a delegare la propria volontà al sistema. Alcuni individui, ammette Kaczynski, sembrano adattarsi a questa condizione: c’è chi ha uno scarso bisogno di autonomia personale e magari trova soddisfazione identificandosi con un’organizzazione potente (lo “sbirro buono” o il soldato modello che trae senso di potere dall’obbedire e appartenere a un corpo armato) (web.cs.ucdavis.edu). Ma per la maggioranza delle persone, egli sostiene, vivere senza sufficiente autonomia nel fissare e perseguire scopi porta a profonde sofferenze interiori. In definitiva, Kaczynski vede nella modernità una contraddizione insanabile: da un lato l’uomo necessita di autonomia per essere psicologicamente sano, dall’altro la mega-società tecnologica richiede obbedienza e conformità. La sua risposta, per quanto estrema, è risolvere la contraddizione eliminando il secondo termine: distruggere il sistema e tornare a condizioni in cui i singoli (o piccole comunità) possano riprendere in mano il controllo della propria esistenza.

Va notato che questa enfasi di Kaczynski sulla perdita di autonomia riprende motivi presenti in altre critiche della società industriale. Ad esempio, l’attivista e pensatore Ivan Illich negli anni ’70 analizzò come le istituzioni moderne (scuola, medicina, trasporti, ecc.) espropriano gli individui delle loro capacità, rendendoli dipendenti da esperti e macchine. Nel suo La convivialità (1973), Illich proponeva di limitare la scala della tecnologia e creare una “società conviviale” in cui “la libertà individuale [sia] realizzata nella reciprocità personale ed elevata a valore etico intrinseco”(cbhd.org). Egli denunciava il fatto che l’industrialismo ha “esternalizzato” bisogni e abilità umane in apparati tecnici, così che “le macchine sono divenute la fonte primaria di sussistenza nella nostra società, e l’uomo si limita ad operarle”(cbhd.org). Questo riecheggia la visione di Kaczynski dell’uomo moderno ridotto a operatore passivo di un sistema che lo nutre e lo controlla al contempo. La differenza è che Illich auspicava un cambiamento volontario e morale verso tecnologie adatte all’uomo (conviviali), mentre Kaczynski vede l’unica via in una rivoluzione contro l’intero apparato tecnologico.

SOVRASOCIALIZZAZIONE

Un altro concetto chiave nell’analisi psicologica di Kaczynski è quello di sovrasocializzazione (oversocialization), introdotto nel paragrafo 9 del suo manifesto. Per Kaczynski, la sovrasocializzazione è un processo attraverso il quale gli individui interiorizzano in modo eccessivo le norme e i valori imposti dalla società, fino al punto da soffocare l’autonomia, la spontaneità e la vitalità psichica. Egli scrive:

“Molti dei mali di cui soffre la nostra società moderna sono dovuti al fatto che essa forza la gente a comportarsi in modo eccessivamente socializzato.”

Per Kaczynski, essere socializzati è, in parte, inevitabile e necessario: ogni società insegna ai suoi membri a rispettare certe regole e comportamenti. Ma nella società industriale, questo processo si è iper-amplificato al punto da rendere molte persone psicologicamente ingabbiate.

La sovrasocializzazione crea soggetti iper-conformi, che reprimono i propri bisogni profondi per aderire al modello “giusto” definito dalla società moderna: produttivi, gentili, pacifici, cooperativi, “socialmente responsabili” – ma psicologicamente impoveriti.

Kaczynski osserva che la sovrasocializzazione è un potente strumento di controllo: se le persone si auto-puniscono per pensieri “sbagliati”, non c’è nemmeno bisogno della polizia o della censura. L’individuo interiorizza il sorvegliante.

In questo senso, il suo pensiero si avvicina a quello di Foucault, soprattutto all’idea di “governamentalità” e “potere pastorale”, per cui le società moderne esercitano il potere non solo attraverso la repressione esterna, ma attraverso l’introiezione del controllo.

Kaczynski, però, spinge la critica ancora oltre, affermando che la sovrasocializzazione non è solo un problema politico o etico, ma psicologico ed esistenziale: essa distrugge la possibilità dell’essere umano di svilupparsi in modo pieno, autonomo e vitale.

Un punto interessante che Kaczynski sviluppa è che molti attivisti progressisti, pur essendo critici verso aspetti della società, sono essi stessi sovrasocializzati. Per esempio, alcuni movimenti femministi, antirazzisti o ecologisti agiscono, secondo lui, più per senso di colpa e di dovere morale che per una spinta genuina di libertà. Scrive che questi attivisti:

“si sforzano di pensare e agire correttamente secondo gli standard della società, il che significa interiorizzare un gran numero di regole di comportamento e sentirsi in colpa per ogni pensiero o impulso che va contro queste regole”.

In questo, Kaczynski anticipa alcune critiche contemporanee al moralismo normativo e all’eccesso di “virtù pubblica” come forma di controllo.


Per chi volesse approfondire in modo integrale il pensiero di Unabomber, qui è possibile acquistare il suo manifesto. In alternativa, qui il libro in PDF (in inglese). Esistono in rete molti luoghi di approfondimento del suo affascinante e controverso modo di vedere il mondo: in particolare questo archivio, che raccoglie molto del materiale da lui pubblicato. Anche questo articolo. Progetto Razzia ha inoltre pubblicato qualche anno fa un video molto ben fatto, che richiede un ascolto attento. Meno di valore ma ugualmente interessante, le piattaforme hanno qualche anno fa divulgato la sua storia tramite una serie, Manhunt.


NB Sul blog sono presenti alcuni “serpenti di articoli” inerenti disturbi specifici. Dal menù è possibile aggregarli intorno a 4 tematiche: il disturbo ossessivo compulsivo (#DOC), il disturbo di panico (#PANICO), il disturbo da stress post traumatico (#PTSD) e le recensioni di libri (#RECENSIONI)

Article by admin / Generale, Formazione, Recensioni

Categories

  • Aggiornamento (42)
  • Editoriali (30)
  • Formazione (234)
  • Generale (58)
  • panico (1)
  • podcast (6)
  • Recensioni (65)

I NOSTRI ARTICOLI!

  • L’EMDR: AGGIORNAMENTO, CONTROVERSIE E IPOTESI DI FUNZIONAMENTO 15 May 2025
  • NEUROCRIMINOLOGIA: ANNA SARA LIBERATI 6 May 2025
  • INTRODUZIONE AL LAVORO DI FLAVIO CANNISTRÀ 29 April 2025
  • L’UOMO SOVRASOCIALIZZATO. INTRODUZIONE AL PENSIERO DI Ted Kaczynski (UNABOMBER) 23 April 2025
  • RECENSIONE DI “CONVERSAZIONI DI TERAPIA BREVE” DI FLAVIO CANNISTRÁ E MICHAEL F. HOYT 15 April 2025
  • RICERCA E DIVULGAZIONE IN AMBITO DI PSICHEDELICI: 10 LINK 1 April 2025
  • INTERVISTA A MANGIASOGNI 24 March 2025
  • Introduzione al concetto di neojacksonismo 19 March 2025
  • “LE CONSEGUENZE DEL TRAUMA PSICOLOGICO”, UN LIBRO SUL PTSD 5 March 2025
  • Il ripassone. “Costrutti e paradigmi della psicoanalisi contemporanea”, di Giorgio Nespoli 20 February 2025
  • PSICOGENEALOGIA: INTRODUZIONE AL LAVORO DI ANNE ANCELIN SCHÜTZENBERGER 11 February 2025
  • Henri Ey: “Allucinazioni e delirio”, la pubblicazione in italiano per Alpes, a cura di Costanzo Frau 4 February 2025
  • IL CONVEGNO DI BOLOGNA SULLA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI (dicembre 2024) 10 January 2025
  • Hakim Bey: T.A.Z. 8 January 2025
  • L’INTEGRAZIONE IN AMBITO PSICHEDELICO – IN BREVE 3 January 2025
  • CARICO ALLOSTATICO: UN’INTRODUZIONE 19 December 2024
  • SISTEMI MOTIVAZIONALI, EMOZIONI IN CLINICA, LIOTTI: UN APPROFONDIMENTO (E UN’INTERVISTA A LUCIA TOMBOLINI) 2 December 2024
  • Una buona (e completa) introduzione a Jung e allo junghismo. Intervista ad Andrea Graglia 4 November 2024
  • TRAUMA E PSICOSI: ALCUNI VIDEO DALLE “GIORNATE PSICHIATRICHE CERIGNALESI 2024” 17 October 2024
  • “LA GENERAZIONE ANSIOSA”: RECENSIONE APPROFONDITA E VALUTAZIONI 10 October 2024
  • Speciale psichedelici, a cura di Studio Aegle 7 October 2024
  • Le interviste di POPMed Talks 3 October 2024
  • Disturbi da sintomi somatici e di conversione: un approfondimento 17 September 2024
  • TRAUMA E DISSOCIAZIONE: IL CONGRESSO ESTD DI OTTOBRE 2024, A KATOWICE (POLONIA) 20 August 2024
  • POPMed Talks #7: Francesco Sena (speciale Art Brut) 3 August 2024
  • LA (NEONATA) SIMEPSI E UN INTERVENTO DI FABIO VILLA SULLA TERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI A LOSANNA 30 July 2024
  • L'”IMAGERY RESCRIPTING” NEL PTSD 18 July 2024
  • Intervista a Francesca Belgiojoso: le fotografie in psicoterapia 1 July 2024
  • Attaccamento traumatico: facciamo chiarezza (di Andrea Zagaria) 24 June 2024
  • KNOT GARDEN (A CURA DEL CENTRO VENETO DI PSICOANALISI) 10 June 2024
  • Costanza Jesurum: un’intervista all’autrice del blog “bei zauberei”, psicoanalista junghiana e scrittrice 3 June 2024
  • LA SVIZZERA, CUORE DEL RINASCIMENTO PSICHEDELICO EUROPEO 29 May 2024
  • Un’alternativa alla psicopatologia categoriale: Hierarchical Taxonomy of Psychopathology (HiTOP) 9 May 2024
  • INVITO A BION 8 May 2024
  • INTERVISTA A FEDERICO SERAGNOLI: IL VIDEO 18 April 2024
  • INCONSCIO NON RIMOSSO E MEMORIA IMPLICITA: UNA RECENSIONE 9 April 2024
  • UN FREE EBOOK (SUL TRAUMA) IN COLLABORAZIONE CON VALERIO ROSSO 3 April 2024
  • GLI INCONTRI DI AISTED: LA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI A GINEVRA (16 APRILE 2024) 28 March 2024
  • La teoria del ‘personaggio’ nell’opera di Antonino Ferro 21 March 2024
  • Psicoterapia assistita da psichedelici: intervista a Matteo Buonarroti 14 March 2024
  • BRESCIA, FEBBRAIO 2024: DUE ESTRATTI DALLA MASTERCLASS “VERSO UNA NUOVA TERAPIA ESPOSITIVA DI PRECISIONE” 27 February 2024
  • CAPIRE LA DISPNEA PSICOGENA: DA “SENZA FIATO” DI GIORGIO NARDONE 14 February 2024
  • POPMED TALKS 5 February 2024
  • NASCE L’ASSOCIAZIONE COALA (TORINO) 1 February 2024
  • Camilla Stellato: “Diventare genitori” 29 January 2024
  • Offline is the new luxury, un documentario 22 January 2024
  • MARCO ROVELLI, LA POLITICIZZAZIONE DEL DISAGIO PSICHICO E UN PODCAST DI psicologia fenomenologica 10 January 2024
  • La terapia espositiva enterocettiva (per il disturbo di panico) – di Emiliano Toso 8 January 2024
  • INTRODUZIONE A VIKTOR FRANKL 27 December 2023
  • UN APPROFONDIMENTO DI MAURIZIO CECCARELLI SULLA CONCEZIONE NEO-JACKSONIANA DELLE FUNZIONI MENTALI 14 December 2023
  • 3 MODI DI INTENDERE LA DISSOCIAZIONE: DA UN INTERVENTO DI BENEDETTO FARINA 12 December 2023
  • Il burnout oltre i luoghi comuni (DI RICCARDO GERMANI) 23 November 2023
  • TRATTAMENTO INTEGRATO DELL’ANSIA: INTERVISTA A MASSIMO AGNOLETTI ED EMILIANO TOSO 9 November 2023
  • 10 ARTICOLI SUL JOURNALING E SUI BENEFICI DELLO SCRIVERE 6 November 2023
  • UN’INTERVISTA A GIUSEPPE CRAPARO SU PIERRE JANET 30 October 2023
  • CONTRASTARE IL DECADIMENTO COGNITIVO: ALCUNI SPUNTI PRATICI 26 October 2023
  • PTSD (in podcast) 25 October 2023
  • ANIMALI CHE SI DROGANO, DI GIORGIO SAMORINI 12 October 2023
  • VERSO UNA TERAPIA ESPOSITIVA DI PRECISIONE: PREFAZIONE 7 October 2023
  • Congresso Bari SITCC 2023: un REPORT 2 October 2023
  • GLI INCONTRI ORGANIZZATI DA AISTED, Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione 25 September 2023
  • CANNABISCIENZA.IT 22 September 2023
  • TERAPIA ESPOSITIVA (IN PODCAST) 18 September 2023
  • TERAPIA ESPOSITIVA: INTERVISTA A EMILIANO TOSO (PARTE SECONDA) 4 September 2023
  • POPMED: 10 articoli/novità dal mondo della letteratura scientifica in ambito “psi” (ogni 15 giorni) 30 August 2023
  • DIFFUSIONE PATOLOGICA DELL’ATTENZIONE E SUPERFICIALITÀ DIGITALE. UN ESTRATTO DA “PSIQ” di VALERIO ROSSO 23 August 2023
  • LE FRONTIERE DELLA TERAPIA ESPOSITIVA. INTERVISTA A EMILIANO TOSO 12 August 2023
  • NIENTE COME PRIMA, DI MANGIASOGNI 8 August 2023
  • NASCE IL “GRUPPO DI INTERESSE SULLA PSICOPATOLOGIA” DI AISTED (Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione) 26 July 2023
  • Psychedelic Science Conference 2023 – lo stato dell’arte sulle terapie psichedeliche  15 July 2023
  • RENDERE NON NECESSARIA LA DISSOCIAZIONE: DA UN ARTICOLO DI VAN DER HART, STEELE, NIJENHUIS 29 June 2023
  • EMBODIED MINDS: INTERVISTA A SARA CARLETTO 21 June 2023
  • Psychiatry On Line Italia: 10 rubriche da non perdere! 7 June 2023
  • CURARE LA PSICHIATRIA DI ANDREA VALLARINO (INTRODUZIONE) 1 June 2023
  • UN RICORDO DI LUIGI CHIRIATTI, STUDIOSO DI TARANTISMO 30 May 2023
  • PHENOMENAUTICS 20 May 2023
  • 6 MESI DI POPMED, PER TORNARE ALLA FONTE 18 May 2023
  • GLI PSICOFARMACI PER LO STRESS POST TRAUMATICO (PTSD) 8 May 2023
  • ILLUSIONI IPNAGOGICHE, SONNO E PTSD 4 May 2023
  • SI PUÓ DIRE MORTE? INTERVISTA A DAVIDE SISTO 27 April 2023
  • CENTRO SORANZO: INTERVISTA A MAURO SEMENZATO 12 April 2023
  • Laetrodectus, che morde di nascosto 6 April 2023
  • STABILIZZAZIONE E CONFINI: METTERE PALETTI PER REGOLARSI 4 April 2023
  • L’eredità teorica di Giovanni Liotti 31 March 2023
  • “UN RITMO PER L’ANIMA”, TARANTISMO E DINTORNI 7 March 2023
  • SUICIDIO: SPUNTI DAL LAVORO DI MAURIZIO POMPILI E EDWIN SHNEIDMAN 9 January 2023
  • SUPERHERO THERAPY. INTERVISTA A MARTINA MIGLIORE 5 December 2022
  • Allucinazioni nel trauma e nella psicosi. Un confronto psicopatologico 26 November 2022
  • FUGA DI CERVELLI 15 November 2022
  • PSICOTERAPIA DELL’ANSIA: ALCUNI SPUNTI 7 November 2022
  • LA Q DI QOMPLOTTO 25 October 2022
  • POPMED: UN ESEMPIO DI NEWSLETTER 12 October 2022
  • INTERVISTA A MAURO BOLOGNA, PRESIDENTE SIPNEI 10 October 2022
  • IL “MANUALE DELLE TECNICHE PSICOLOGICHE” DI BERNARDO PAOLI ED ENRICO PARPAGLIONE 6 October 2022
  • POPMED, UNA NEWSLETTER DI AGGIORNAMENTO IN AREA “PSI”. PER TORNARE ALLA FONTE 30 September 2022
  • IL CONVEGNO SIPNEI DEL 1 E 2 OTTOBRE 2022 (FIRENZE): “LA PNEI NELLA CLINICA” 20 September 2022
  • LA TEORIA SULLA NASCITA DEL PENSIERO DI WILFRED BION 1 September 2022
  • NEUROFEEDBACK: INTERVISTA A SILVIA FOIS 10 August 2022
  • La depressione come auto-competizione fallimentare. Alcuni spunti da “La società della stanchezza” di Byung Chul Han 27 July 2022
  • SCOPRIRE LA SIPNEI. INTERVISTA A FRANCESCO BOTTACCIOLI 6 July 2022
  • PERFEZIONISMO: INTERVISTA A VERONICA CAVALLETTI (CENTRO TAGES ONLUS) 6 June 2022
  • AFFRONTARE IL DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITÁ 28 May 2022
  • GARBAGE IN, GARBAGE OUT.  INTERVISTA FIUME A ZIO HACK 21 May 2022
  • PTSD: ALCUNE SLIDE IN FREE DOWNLOAD 10 May 2022
  • MANAGEMENT DELL’INSONNIA 3 May 2022
  • “IL LAVORO NON TI AMA”: UN PODCAST SULLA HUSTLE CULTURE 27 April 2022
  • “QUI E ORA” DI RONALD SIEGEL. IL LIBRO PERFETTO PER INTRODURSI ALLA MINDFULNESS 20 April 2022
  • Considerazioni sul trattamento di bambini e adolescenti traumatizzati 11 April 2022
  • IL COLLASSO DEL CONTESTO NELLA PSICOTERAPIA ONLINE 31 March 2022
  • L’APPROCCIO “OPEN DIALOGUE”. INTERVISTA A RAFFAELLA POCOBELLO (CNR) 25 March 2022
  • IL CORPO, IL PANICO E UNA CORRETTA DIAGNOSI DIFFERENZIALE: INTERVISTA AD ANDREA VALLARINO 21 March 2022
  • RECENSIONE: L’EREDITÁ DI BION (A CURA DI ANTONIO CIOCCA) 20 March 2022
  • GLI PSICHEDELICI COME STRUMENTO TRANSDIAGNOSTICO DI CURA, IL MODELLO BIPARTITO DELLA SEROTONINA E L’INFLUENZA DELLA PSICOANALISI 7 March 2022
  • FOTOTERAPIA: JUDY WEISER e il lavoro con il lutto 1 March 2022
  • PLACEBO E DOLORE: IL POTERE DELLA MENTE (da un articolo di Fabrizio Benedetti) 14 February 2022
  • INTERVISTA A RICCARDO CASSIANI INGONI: “Metodo T.R.E.®” E TECNICHE BOTTOM-UP PER L’APPROCCIO AL PTSD 3 February 2022
  • SPIDER, CRONENBERG 26 January 2022
  • LE TEORIE BOTTOM-UP NELLA PSICOTERAPIA DEL POST-TRAUMA (di Antonio Onofri e Giovanni Liotti) 17 January 2022
  • 24 MESI DI PSICOTERAPIA ONLINE 10 January 2022
  • LA TOSSICODIPENDENZA COME TENTATIVO DI AMMINISTRARE LA SINDROME POST-TRAUMATICA 7 January 2022
  • La Supervisione strategica nei contesti clinici (Il lavoro di gruppo con i professionisti della salute e la soluzione dei problemi nella clinica) 4 January 2022
  • PSICHEDELICI: LA SCIENZA DIETRO L’APP “LUMINATE” 21 December 2021
  • ASYLUMS DI ERVING GOFFMAN, PER PUNTI 14 December 2021
  • LA SINDROME DI ASPERGER IN BREVE 7 December 2021
  • IL CONVEGNO DI SAN DIEGO SULLA PSICOTERAPIA ASSISTITA DA PSICHEDELICI (marzo 2022) 2 December 2021
  • PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA E DEEP BRAIN REORIENTING. INTERVISTA A PAOLO RICCI (AISTED) 29 November 2021
  • INTERVISTA A SIMONE CHELI (ASSOCIAZIONE TAGES ONLUS) 25 November 2021
  • TRAUMA: IMPOSTAZIONE DEL PIANO DI CURA E PRIMO COLLOQUIO 16 November 2021
  • TEORIA POLIVAGALE E LAVORO CON I BAMBINI 9 November 2021
  • INTRODUZIONE A BYUNG-CHUL HAN: IL PROFUMO DEL TEMPO 3 November 2021
  • IT (STEPHEN KING) 27 October 2021
  • JUDITH LEWIS HERMAN: “GUARIRE DAL TRAUMA” 22 October 2021
  • ANCORA SU PIERRE JANET 15 October 2021
  • PSICONUTRIZIONE: IL LAVORO DI FELICE JACKA 3 October 2021
  • MEGLIO MALE ACCOMPAGNATI CHE SOLI: LE STRATEGIE DI CONTROLLO IN INFANZIA (PTSDc) 30 September 2021
  • OVERLOAD COGNITIVO ED ECOLOGIA MENTALE 21 September 2021
  • UN LUOGO SICURO 17 September 2021
  • 3MDR: UNO STRUMENTO SPERIMENTALE PER COMBATTERE IL PTSD 13 September 2021
  • UN LIBRO PER L’ESTATE: “COME ANNOIARSI MEGLIO” DI PIETRO MINTO 6 August 2021
  • “I fondamenti emotivi della personalità”, JAAK PANKSEPP: TAKEAWAYS E RECENSIONE 3 August 2021
  • LIFESTYLE PSYCHIATRY 28 July 2021
  • LE DIVERSE FORME DI SINTOMO DISSOCIATIVO 26 July 2021
  • PRIMO LEVI, LA CARCERAZIONE E IL TRAUMA 19 July 2021
  • “IL PICCOLO PARANOICO” DI BERNARDO PAOLI. PARANOIA, AMBIVALENZA E MODELLO STRATEGICO 14 July 2021
  • RECENSIONE PER PUNTI DI “LA GUIDA ALLA TEORIA POLIVAGALE” 8 July 2021
  • I VIRUS: IL LORO RUOLO NELLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE 7 July 2021
  • LA PLUSDOTAZIONE SPIEGATA IN BREVE 1 July 2021
  • COS’É LA COGNITIVE PROCESSING THERAPY? 24 June 2021
  • SULLA TERAPIA ESPOSITIVA PER I DISTURBI FOBICI: IL MODELLO DI APPRENDIMENTO INIBITORIO DI MICHELLE CRASKE 19 June 2021
  • É USCITO IL SECONDO EBOOK PRODOTTO DA AISTED 15 June 2021
  • La psicologia fenomenologica nelle comunità terapeutiche -con il blog Psicologia Fenomenologica. 7 June 2021
  • PSICHIATRIA DI COMUNITÁ: LA SCELTA DI UN METODO 31 May 2021
  • PTSD E SPAZIO PERIPERSONALE: DA UN ARTICOLO DI DANIELA RABELLINO ET AL. 26 May 2021
  • CURANDO IL CORPO ABBIAMO PERSO LA TESTA: UN CONVEGNO ONLINE CON VALERIO ROSSO, MARCO CREPALDI, LUCA PROIETTI, BERNARDO PAOLI, GENNARO ROMAGNOLI 22 May 2021
  • MDMA PER IL PTSD: NUOVE EVIDENZE 21 May 2021
  • MAP (MULTIPLE ACCESS PSYCHOTHERAPY): IL MODELLO DI PSICOTERAPIA AD APPROCCI COMBINATI CON ACCESSO MULTIPLO DI FABIO VEGLIA 18 May 2021
  • CURANDO IL CORPO ABBIAMO PERSO LA TESTA: UN CONVEGNO GRATUITO ONLINE (21 MAGGIO) 13 May 2021
  • BALBUZIE: COME USCIRNE (il metodo PSICODIZIONE) 10 May 2021
  • PANICO: INTERVISTA AD ANDREA IENGO (PANICO.HELP) 7 May 2021
  • Psicologia digitale e pandemia COVID19: il report del Centro Medico Santagostino di Milano dall’European Conference on Digital Psychology (ECDP) 4 May 2021
  • SOLCARE IL MARE ALL’INSAPUTA DEL CIELO. Liberalizzare come terapia: il problema dell’autocontrollo in clinica 30 April 2021
  • IL PODCAST DE “IL FOGLIO PSICHIATRICO” 25 April 2021
  • La psicologia fenomenologica nelle comunità terapeutiche 25 April 2021
  • 3 STRUMENTI CONTRO IL TRAUMA (IN BREVE): TAVOLA DISSOCIATIVA, DISSOCIAZIONE VK E CAMBIO DI STORIA 23 April 2021
  • IL MALADAPTIVE DAYDREAMING SPIEGATO PER PUNTI 17 April 2021
  • UN VIDEO PER CAPIRE LA DISSOCIAZIONE 12 April 2021
  • CORRELATI MORFOLOGICI E FUNZIONALI DELL’EMDR: UNA PANORAMICA SULLA NEUROBIOLOGIA DEL TRATTAMENTO DEL PTSD 4 April 2021
  • TRAUMA E DISSOCIAZIONE IN ETÁ EVOLUTIVA: (VIDEO)INTERVISTA AD ANNALISA DI LUCA 1 April 2021
  • GLI EFFETTI POLARIZZANTI DELLA BOLLA INFORMATIVA. INTERVISTA A NICOLA ZAMPERINI DEL BLOG “DISOBBEDIENZE” 30 March 2021
  • SVILUPPARE IL PENSIERO LATERALE (EDWARD DE BONO) – RECENSIONE 24 March 2021
  • MDMA PER IL POST-TRAUMA: BEN SESSA E ALTRI RIFERIMENTI IN RETE 22 March 2021
  • 8 LIBRI FONDAMENTALI SU TRAUMA E DISSOCIAZIONE 14 March 2021
  • VIDEOINTERVISTA A CATERINA BOSSA: LAVORARE CON IL TRAUMA 7 March 2021
  • PRIMO SOCCORSO PSICOLOGICO E INTERVENTO PERI-TRAUMATICO: IL LAVORO DI ALAIN BRUNET ED ESSAM DAOD 2 March 2021
  • “SHARED LIVES” NEL REGNO UNITO: FORME DI PSICHIATRIA D’AVANGUARDIA 25 February 2021
  • IL TRAUMA (PTSD) NEGLI ANIMALI (PARTE 1) 21 February 2021
  • FLOW: una definizione 15 February 2021
  • NEUROBIOLOGIA DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO (PTSD) 8 February 2021
  • PSICOLOGIA DELLA CARCERAZIONE (SECONDA PARTE): FINE PENA MAI 3 February 2021
  • INTERVISTA A COSTANZO FRAU: DISSOCIAZIONE, TRAUMA, CLINICA 1 February 2021
  • LO SPETTRO IMPULSIVO COMPULSIVO. I DISTURBI OSSESSIVO COMPULSIVI SONO DISTURBI DA ADDICTION? 25 January 2021
  • ANATOMIA DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (E PSICOTERAPIA) 15 January 2021
  • LA STRANGE SITUATION IN BREVE e IL TRAUMA COMPLESSO 11 January 2021
  • GIORNALISMO = ENTERTAINMENT 6 January 2021
  • SIMBOLIZZARE IL TRAUMA: IL RUOLO DELL’ATTO ARTISTICO 2 January 2021
  • PSICHIATRIA: IL MODELLO DE-ISTITUZIONALIZZANTE DI GEEL, BELGIO (The Openbaar Psychiatrisch Zorgcentrum) 28 December 2020
  • STABILIZZARE I SINTOMI POST TRAUMATICI: ALCUNI ASPETTI PRATICI 18 December 2020
  • Psicoterapia breve strategica del Disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Intervista ad Andrea Vallarino e Luca Proietti 14 December 2020
  • CRONOFAGIA DI DAVIDE MAZZOCCO: CONTRO IL FURTO DEL TEMPO 10 December 2020
  • PODCAST: SPECIALIZZAZIONE IN PSICHIATRIA E CLINICA A CHICAGO, con Matteo Respino 8 December 2020
  • COME GESTIRE UNA DIPENDENZA? 4 PIANI DI INTERVENTO 3 December 2020
  • INTRODUZIONE A JAAK PANKSEPP 28 November 2020
  • INTERVISTA A DANIELA RABELLINO: LAVORARE CON RUTH LANIUS E NEUROBIOLOGIA DEL TRAUMA 20 November 2020
  • MDMA PER IL TRAUMA: VIDEOINTERVISTA A ELLIOT MARSEILLE (A CURA DI JONAS DI GREGORIO) 16 November 2020
  • PSICHIATRIA E CINEMA: I CINQUE MUST-SEE (a cura di Laura Salvai, Psychofilm) 12 November 2020
  • STRESS POST TRAUMATICO: una definizione e alcuni link di approfondimento 7 November 2020
  • SCOPRIRE IL FOREST BATHING 2 November 2020
  • IL TRAUMA COME APPRENDIMENTO A PROVA SINGOLA (ONE TRIAL LEARNING) 28 October 2020
  • IL PANICO COME ROTTURA (RAPPRESENTATA) DI UN ATTACCAMENTO? da un articolo di Francesetti et al. 24 October 2020
  • LE PENSIONI DEGLI PSICOLOGI: INTERVISTA A LORENA FERRERO 21 October 2020
  • INTERVISTA A JONAS DI GREGORIO: IL RINASCIMENTO PSICHEDELICO 18 October 2020
  • IL RITORNO (MASOCHISTICO?) AL TRAUMA. Intervista a Rossella Valdrè 13 October 2020
  • ASCESA E CADUTA DEI COMPETENTI: RADICAL CHOC DI RAFFAELE ALBERTO VENTURA 6 October 2020
  • L’EMDR: QUANDO USARLO E CON QUALI DISTURBI 30 September 2020
  • FACEBOOK IS THE NEW TOBACCO. Perchè guardare “The Social Dilemma” su Netflix 28 September 2020
  • SPORT, RILASSAMENTO, PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA: oltre la parola per lo stress post traumatico 21 September 2020
  • IL MODELLO TRIESTINO, UN’ECCELLENZA ITALIANA. Intervista a Maria Grazia Cogliati Dezza e recensione del docufilm “La città che cura” 15 September 2020
  • IL RITORNO DEL RIMOSSO. Videointervista a Luigi Chiriatti su tarantismo e neotarantismo 10 September 2020
  • FARE PSICOTERAPIA VIAGGIANDO: VIDEOINTERVISTA A BERNARDO PAOLI 2 September 2020
  • SUL MERCATO DELLA DOPAMINA: INTERVISTA A VALERIO ROSSO 31 August 2020
  • TARANTISMO: 9 LINK UTILI 27 August 2020
  • FRANCESCO DE RAHO SUL TARANTISMO, tra superstizione e scienza 26 August 2020
  • ATTACCHI DI PANICO: IL MODELLO SUL CONTROLLO 7 August 2020
  • SHELL SHOCK E PRIMA GUERRA MONDIALE: APPORTI VIDEO 31 July 2020
  • LA LUNA, I FALÒ, ANGUILLA: un romanzo sulla melanconia 27 July 2020
  • VIDEOINTERVISTA A FERNANDO ESPI FORCEN: LAVORARE COME PSICHIATRA A CHICAGO 20 July 2020
  • ALCUNI ESTRATTI DALLA RUBRICA “GROUNDING” (PDF) 14 July 2020
  • STRESS POST TRAUMATICO: IL MODELLO A CASCATA. Da un articolo di Ruth Lanius 10 July 2020
  • OTTO KERNBERG SUGLI OBIETTIVI DI UNA PSICOANALISI: DA UNA VIDEOINTERVISTA 3 July 2020
  • SONNO, STRESS E TRAUMA 27 June 2020
  • Il SAFE AND SOUND PROTOCOL, UNO STRUMENTO REGOLATIVO. Videointervista a GABRIELE EINAUDI 23 June 2020
  • IL CONTROLLO CHE FA PERDERE IL CONTROLLO: UNA VIDEOINTERVISTA AD ANDREA VALLARINO SUL DISTURBO DI PANICO 11 June 2020
  • STRESS, RESILIENZA, ADATTAMENTO, TRAUMA – Alcune definizioni per creare una mappa clinicamente efficace 5 June 2020
  • DA “LA GUIDA ALLA TEORIA POLIVAGALE”: COS’É LA NEUROCEZIONE 3 June 2020
  • AUTO-TRADIRSI. UNA DEFINIZIONE DI MORAL INJURY 28 May 2020
  • BASAGLIA RACCONTA IL COVID 26 May 2020
  • FONDAMENTI DI PSICOTERAPIA: LA FINESTRA DI TOLLERANZA DI DANIEL SIEGEL 20 May 2020
  • L’EBOOK AISTED: “AFFRONTARE IL TRAUMA PSICHICO: il post-emergenza.” 18 May 2020
  • NOI, ESSERI UMANI POST- PANDEMICI 14 May 2020
  • PUNTI A FAVORE E PUNTI CONTRO “CHANGE” di P. Watzlawick, J.H. Weakland e R. Fisch 9 May 2020
  • APPORTI VIDEO SUL TARANTISMO – PARTE 2 4 May 2020
  • RISCOPRIRE L’ARCHIVIO (VIDEO) DI PSYCHIATRY ON LINE PER I SUOI 25 ANNI 2 May 2020
  • SULL’IMMOBILITÀ TONICA NEGLI ANIMALI. Alcuni spunti da “IPNOSI ANIMALE, IMMOBILITÁ TONICA E BASI BIOLOGICHE DI TRAUMA E DISSOCIAZIONE” 30 April 2020
  • FOBIE SPECIFICHE IN BREVE 25 April 2020
  • JEAN PIAGET E LA SHARING ECONOMY 25 April 2020
  • LO STATO DELL’ARTE INTORNO ALLA DIMENSIONE SOCIALE DELLA MEMORIA: SUL MODO IN CUI SI E’ ARRIVATI ALLA CREAZIONE DEL CONCETTO DI RICORDO CONGIUNTO E SU QUANTO LA VITA RELAZIONALE INFLUENZI I PROCESSI DI SVILUPPO DELLA MEMORIA 25 April 2020
  • IL PODCAST DE IL FOGLIO PSICHIATRICO EP.3 – MODELLO ITALIANO E MODELLO BELGA A CONFRONTO, CON GIOVANNA JANNUZZI! 22 April 2020
  • RISCOPRIRE PIERRE JANET: PERCHÉ ANDREBBE LETTO DA CHIUNQUE SI OCCUPI DI TRAUMA? 21 April 2020
  • AGGIUNGERE LEGNA PER SPEGNERE IL FUOCO. TERAPIA BREVE STRATEGICA E DISTURBI FOBICI 17 April 2020
  • INTERVISTA A NICOLÓ TERMINIO: L’UOMO SENZA INCONSCIO 13 April 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.3 10 April 2020
  • IL PODCAST DE IL FOGLIO PSICHIATRICO EP.2 – MODELLO ITALIANO E MODELLO SVIZZERO A CONFRONTO, CON OMAR TIMOTHY KHACHOUF! 6 April 2020
  • ANTONELLO CORREALE: IL QUADRO BORDERLINE IN PUNTI 4 April 2020
  • 10 ANNI DI E.J.O.P: DOVE SIAMO? 31 March 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.2 27 March 2020
  • PSICOLOGIA DELLA CARCERAZIONE: RISTRETTI.IT 25 March 2020
  • NELLE CORNA DEL BUE LUNARE: IL LAVORO DI LIDIA DUTTO 16 March 2020
  • LA COLPA NEL DOC: LA MENTE OSSESSIVA DI FRANCESCO MANCINI 12 March 2020
  • TORNARE ALLE FONTI. COME LEGGERE IN MODO CRITICO UN PAPER SCIENTIFICO PT.1 6 March 2020
  • PREFAZIONE DI “PTSD: CHE FARE?”, a cura di Alessia Tomba 5 March 2020
  • IL PODCAST DE “IL FOGLIO PSICHIATRICO”: EP.1 – FERNANDO ESPI FORCEN 29 February 2020
  • NERVATURE TRAUMATICHE E PREDISPOSIZIONE AL PTSD 13 February 2020
  • RIMOZIONE E DISSOCIAZIONE: FREUD E PIERRE JANET 3 February 2020
  • TEORIA DEI SISTEMI COMPLESSI E PSICOPATOLOGIA: DENNY BORSBOOM 17 January 2020
  • LA CULTURA DELL’INDAGINE: IL MASTER IN TERAPIA DI COMUNITÀ DEL PORTO 15 January 2020
  • IMPATTO DELL’ESERCIZIO FISICO SUL PTSD: UNA REVIEW E UN PROGRAMMA DI ALLENAMENTO 30 December 2019
  • INTRODUZIONE AL LAVORO DI GIULIO TONONI 27 December 2019
  • THOMAS INSEL: FENOTIPI DIGITALI IN PSICHIATRIA 19 December 2019
  • HPPD: HALLUCINOGEN PERCEPTION PERSISTING DISORDER 12 December 2019
  • SU “LA DIMENSIONE INTERPERSONALE DELLA COSCIENZA” 24 November 2019
  • INTRODUZIONE AL MODELLO ORGANODINAMICO DI HENRI EY 15 November 2019
  • IL SIGNORE DELLE MOSCHE letto oggi 4 November 2019
  • PTSD E SLOW-BREATHING: RESPIRARE PER DOMINARE 29 October 2019
  • UNA DEFINIZIONE DI “TRAUMA DA ATTACCAMENTO” 18 October 2019
  • PROCHASKA, DICLEMENTE, ADDICTION E NEURO-ETICA 24 September 2019
  • NOMINARE PER DOMINARE: L’AFFECT LABELING 20 September 2019
  • MEMORIA, COSCIENZA, CORPO: TRE AREE DI IMPATTO DEL PTSD 13 September 2019
  • CAUSE E CONSEGUENZE DELLO STIGMA 9 September 2019
  • IMMAGINI DEL TARANTISMO: CHIARA SAMUGHEO 14 August 2019
  • “LA CITTÀ CHE CURA”: COSA SONO LE MICROAREE DI TRIESTE? 8 August 2019
  • LA TRASMISSIONE PER VIA GENETICA DEL PTSD: LO STATO DELL’ARTE 28 July 2019
  • IL LAVORO DI CARLA RICCI SUL FENOMENO HIKIKOMORI 24 July 2019
  • QUALI FONTI USARE IN AMBITO DI PSICHIATRIA E PSICOLOGIA CLINICA? 16 July 2019
  • THE MASTER AND HIS EMISSARY: PERCHÉ ABBIAMO DUE EMISFERI? 8 July 2019
  • PTSD: QUANDO LA MINACCIA É INTROIETTATA 28 June 2019
  • LA PSICOTERAPIA COME LABORATORIO IDENTITARIO 11 June 2019
  • DEEP BRAIN REORIENTING – IN CHE MODO CONTRIBUISCE AL TRATTAMENTO DEI TRAUMI? 6 June 2019
  • STRANGER DREAMS: STORIE DI DEMONI, STREGHE E RAPIMENTI ALIENI – Il fenomeno della paralisi del sonno nella cultura popolare 4 June 2019
  • ALCUNI SPUNTI DA “LA GUERRA DI TUTTI” DI RAFFAELE ALBERTO VENTURA 28 May 2019
  • Psicopatologia Generale e Disturbi Psicologici nel Trono di Spade 22 May 2019
  • L’IMPORTANZA DEGLI SPAZI DI ELABORAZIONE E IL “DEFAULT MODE” 18 May 2019
  • LA PEDAGOGIA STEINER-WALDORF PER PUNTI 14 May 2019
  • SOSTANZE PSICOTROPE E INDUSTRIA DEL MASSACRO: LA MODERNA CORSA AGLI ARMAMENTI FARMACOLOGICI 7 May 2019
  • MENO CONTENUTO, PIÙ PROCESSI. NUOVE LINEE DI PENSIERO IN AMBITO DI PSICOTERAPIA 3 May 2019
  • IL PROBLEMA DEL DROP-OUT IN PSICOTERAPIA RIASSUNTO DA LEICHSENRING E COLLEGHI 30 April 2019
  • SUL REHEARSAL 15 April 2019
  • DUE PROSPETTIVE PSICOANALITICHE SUL NARCISISMO 12 April 2019
  • TERAPIA ESPOSITIVA IN REALTÀ VIRTUALE PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI D’ANSIA: META-ANALISI DI STUDI RANDOMIZZATI 3 April 2019
  • DISSOCIAZIONE: COSA SIGNIFICA 29 March 2019
  • IVAN PAVLOV SUL PTSD: LA VICENDA DEI “CANI DEPRESSI” 26 March 2019
  • A PROPOSITO DI POST VERITÀ 22 March 2019
  • TARANTISMO COME PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA? 19 March 2019
  • R.D. HINSHELWOOD: DUE VIDEO DA UN CONVEGNO ORGANIZZATO DA “IL PORTO” DI MONCALIERI E DALLA RIVISTA PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE 15 March 2019
  • EMDR = SLOW WAVE SLEEP? UNO STUDIO DI MARCO PAGANI 12 March 2019
  • LA FORMA DELL’ISTITUZIONE MANICOMIALE: L’ARCHITETTURA DELLA PSICHIATRIA 8 March 2019
  • PSEUDOMEDICINA, DEMENZA E SALUTE CEREBRALE 5 March 2019
  • FARMACOTERAPIA DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (DOC) DAL PRESENTE AL FUTURO 19 February 2019
  • INTERVISTA A GIOVANNI ABBATE DAGA. ALCUNI APPROFONDIMENTI SUI DCA 15 February 2019
  • COSA RENDE LA KETAMINA EFFICACE NEL TRATTAMENTO DELLA DEPRESSIONE? UN PROBLEMA IRRISOLTO 11 February 2019
  • CONCETTI GENERALI SULLA TEORIA POLIVAGALE DI STEPHEN PORGES 1 February 2019
  • UNO SGUARDO AL DISTURBO BIPOLARE 28 January 2019
  • DEPRESSIONE, DEMENZA E PSEUDODEMENZA DEPRESSIVA 25 January 2019
  • Il CORPO DISSIPA IL TRAUMA: ALCUNE OSSERVAZIONI DAL LAVORO DI PETER A. LEVINE 22 January 2019
  • IL PTSD SOFFERTO DAGLI SCIMPANZÈ, COSA CI DICE SUL NOSTRO FUNZIONAMENTO? 18 January 2019
  • QUANDO IL PROBLEMA È IL PASSATO, LA RICERCA DEI PERCHÈ NON AIUTA 15 January 2019
  • PILLOLE DI MASTERY: DI CHE SI TRATTA? 12 January 2019
  • IL GORGO di BEPPE FENOGLIO 7 January 2019
  • VOCI: VERSO UNA CONSIDERAZIONE TRANSDIAGNOSTICA? 2 January 2019
  • DALLA SCUOLA DI NEUROETICA 2018 DI TRIESTE, ALCUNE RIFLESSIONI SUL PROBLEMA ADDICTION 21 December 2018
  • ACTING OUT ED ENACTMENT: UN ESTRATTO DAL LIBRO RESISTENZA AL TRATTAMENTO E AUTORITÀ DEL PAZIENTE – AUSTEN RIGGS CENTER 18 December 2018
  • CONCETTI GENERALI SUL DEFAULT-MODE NETWORK 13 December 2018
  • NON È ANORESSIA, NON È BULIMIA: È VOMITING 11 December 2018
  • PATRICIA CRITTENDEN: UN APPROFONDIMENTO 6 December 2018
  • UDITORI DI VOCI: VIDEO ESPLICATIVI 30 November 2018
  • IMPUTABILITÀ: DA UN TESTO DI VITTORINO ANDREOLI 27 November 2018
  • OLTRE IL DSM: LA TASSONOMIA GERARCHICA DELLA PSICOPATOLOGIA. DI COSA SI TRATTA? 23 November 2018
  • LIMITARE L’USO DEI SOCIAL: GLI EFFETTI BENEFICI SUI LIVELLI DI DEPRESSIONE E DI SOLITUDINE 20 November 2018
  • IL PTSD IN VIDEO 12 November 2018
  • PILLOLE DI EMPOWERMENT 9 November 2018
  • COME NASCE LA RAPPRESENTAZIONE DI SÈ? UN APPROFONDIMENTO 2 November 2018
  • IL CAFFÈ CI PROTEGGE DALL’ALZHEIMER? 30 October 2018
  • PER AVERE UNA BUONA AUTISTIMA, OCCORRE ESSERE NARCISISTI? 23 October 2018
  • LA MENTE ADOLESCENTE di Daniel Siegel 19 October 2018
  • TALVOLTA È LA RASSEGNAZIONE DEL TERAPEUTA A RENDERE RESISTENTE LA DEPRESSIONE NEI DISTURBI NEURODEGENERATIVI – IMPLICAZIONI PRATICHE 16 October 2018
  • Costruire un profilo psicologico a partire dal tuo account Facebook? La scienza dietro alla vittoria di Trump e al fenomeno Brexit 9 October 2018
  • L’effetto placebo nel Morbo di Parkinson. È possibile modificare l’attività neuronale partendo dalla psiche? 4 October 2018
  • I LIMITI DELL’APPROCCIO RDoC secondo PARNAS 2 October 2018
  • COME IL RICORDO DEL TRAUMA INTERROMPE IL PRESENTE? 28 September 2018
  • SISTEMI MOTIVAZIONALI INTERPERSONALI E TEMI DI VITA. Riflessioni intorno a “Life Themes and Interpersonal Motivational Systems in the Narrative Self-construction” di Fabio Veglia e Giulia di Fini 17 September 2018
  • IL SOTTOTIPO “DISSOCIATIVO” DEL PTSD. UNO STUDIO DI RUTH LANIUS e collaboratori 26 July 2018
  • “ALCUNE OSSERVAZIONI SUL PROCESSO DEL LUTTO” di Otto Kernberg 12 July 2018
  • INTRODUZIONE ALLA MOVIOLA DI VITTORIO GUIDANO 9 July 2018
  • INTRODUZIONE AL LAVORO DI DANIEL SIEGEL 5 July 2018
  • DALL’ADHD AL DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀ: IL RUOLO DEI TRATTI CALLOUS-UNEMOTIONAL 3 July 2018
  • UNO STUDIO SUI CORRELATI BIOLOGICI DELL’EMDR TRAMITE EEG 28 June 2018
  • MULTUM IN PARVO: “IL MONDO NELLA MENTE” DI MARIO GALZIGNA 25 June 2018
  • L’EFFETTO PLACEBO COME PARADIGMA PER DIMOSTRARE SCIENTIFICAMENTE GLI EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE, DELLA RELAZIONE E DEL CONTESTO 22 June 2018
  • PERCHÈ L’EFFETTO PLACEBO SEMBRA ESSERE PIÙ DEBOLE NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO: UN APPROFONDIMENTO 18 June 2018
  • BREVE REPORT SUL CONCETTO CLINICO DI SOLITUDINE E SUL MAGNIFICO LAVORO DI JT CACIOPPO 11 June 2018
  • SULL’USO DEGLI PSICHEDELICI IN PSICHIATRIA: L’MDMA NEL TRATTAMENTO DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO 7 June 2018
  • LA LENTE PSICOTRAUMATOLOGICA: GLI ASSUNTI EPISTEMOLOGICI 4 June 2018
  • PREVENIRE LE RECIDIVE DEPRESSIVE: FARMACOTERAPIA, PSICOTERAPIA O ENTRAMBI? 31 May 2018
  • YOUTH IN ICELAND E IL COMUNE DI SANTA SEVERINA IN CALABRIA 28 May 2018
  • FILTRO AFFETTIVO DI KRASHEN: IL RUOLO DELL’AFFETTIVITÀ NELL’IMPARARE 24 May 2018
  • DIFFIDATE DELLA VOSTRA RAGIONE: LA PATOLOGIA OSSESSIVA COME ESASPERAZIONE DELLA RAZIONALITÀ 21 May 2018
  • BREVE STORIA DELL’ELETTROSHOCK 17 May 2018
  • TALVOLTA É LA RASSEGNAZIONE DEL TERAPEUTA A RENDERE RESISTENTE LA DEPRESSIONE NEI DISTURBI NEURODEGENERATIVI 15 May 2018
  • LO STATO DELL’ARTE SUGLI EFFETTI DELL’ATTIVITÀ FISICA NEL PTSD (disturbo da stress post-traumatico) 9 May 2018
  • DIPENDENZA DA INTERNET: IL RITORNO COMPULSIVO ON-LINE 6 May 2018
  • L’EVOLUZIONE DELLE RETI NEURALI ASSOCIATIVE NEL CERVELLO UMANO: report sullo sviluppo della teoria del “tethering”, ovvero di come l’evoluzione di reti neurali distribuite, coinvolgenti le aree cerebrali associative, abbia sostenuto lo sviluppo della cognizione umana 30 April 2018
  • COMMENTO A “PSICOPILLOLE – Per un uso etico e strategico dei farmaci” di A. Caputo e R. Milanese, 2017 26 April 2018
  • L’ERGONOMIA COGNITIVA NEL METODO DI MARIA MONTESSORI 20 April 2018
  • SUL COSTRUTTIVISMO: PERCHÉ LA SCIENZA DEVE RICERCARE L’UTILE. Un estratto da Terapia Breve Strategica di Paul Watzlawick e Giorgio Nardone 18 April 2018
  • IN MORTE DI GIOVANNI LIOTTI 10 April 2018

IL BLOG

Il blog si pone come obiettivo primario la divulgazione di qualità a proposito di argomenti concernenti la salute mentale: si parla di neuroscienza, psicoterapia, psicoanalisi, psichiatria e psicologia in senso allargato:

  • Nella sezione AGGIORNAMENTO troverete la sintesi e la semplificazione di articoli tratti da autorevoli riviste psichiatriche. Vogliamo dare un taglio “avanguardistico” alla scelta degli articoli da elaborare, con un occhio a quella che potrà essere la psichiatria e la psicoterapia di “domani”. Useremo come fonti articoli pubblicati su riviste psichiatriche di rilevanza internazionale (ad esempio JAMA Psychiatry, World Psychiatry, etc) così da garantire un aggiornamento qualitativamente adeguato.
  • Nella sezione FORMAZIONE sono contenuti post a contenuto vario, che hanno l’obiettivo di (in)formare il lettore a proposito di un determinato argomento.
  • Nella sezione EDITORIALI troverete punti di vista personali a proposito di tematiche di attualità psichiatrica.
  • Nella sezione RECENSIONI saranno pubblicate brevi e chiare recensioni di libri inerenti la salute mentale (psicoterapia, psichiatria, etc.)

A CURA DI:

  • Raffaele Avico, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale,  Torino, Milano
  • HOME
  • AREE TEMATICHE
  • PSICOTERAPIA
  • PODCAST
  • CHI SIAMO
  • POPMED
  • PER SUPPORTARE IL BLOG

Copyright © 2025 · Education Pro on Genesis Framework · WordPress · Log in

a cura di Raffaele Avico ‭→ logo
  • HOME
  • AREE TEMATICHE
    • #TRAUMA e #PTSD
    • #PANICO
    • #DOC
    • #TARANTISMO
    • #RECENSIONI
    • #INTERVISTE
  • PSICOTERAPIA
  • PODCAST
  • CHI SIAMO
  • POPMED
  • PER SUPPORTARE IL BLOG