di Raffaele Avico
“Questi nomadi mappano le proprie rotte affidandosi a strane stelle che potrebbero essere ammassi luminosi di dati nel ciberspazio, o forse allucinazioni. Tracciate una carta del paese e sopra metteteci una mappa dei cambiamenti politici, e ancora sopra una mappa della Rete, in particolare la contro-Rete con la sua enfasi sul flusso di informazioni clandestine e sulla logistica, e per finire, al di sopra di tutto, la carta 1:1 dell’immaginazione creativa, dell’estetica e dei valori creativi. La griglia risultante prenderà vita, animata da inattesi gorghi e sbalzi d’energia, da coagulazioni di luce, da passaggi segreti, da sorprese.”
Hakim Bey è (stato) un attivista anarchico, un pensatore “folle”, un riferimento per la controcultura degli anni ‘70; recentemente Shake ha tradotto un suo lavoro storico, scritto tra gli anni ‘80 e ‘90, rieditato e riorganizzato nei contenuti, dal titolo TAZ, ovvero “Zona autonoma temporanea”. In rete si trovano diverse definizioni del concetto di TAZ, anche se nel libro di Bey non è chiarissima la sua definizione: si tratta però di un concetto che rimanda all’idea di “non luogo”, una zona di “liberazione” temporanea, uno spazio o un luogo in cui le leggi della società per come la conosciamo -e dell’impero “del capitale”- sono momentaneamente sospese.
Bey invita il lettore a costruire attivamente e ad esplorare zone di autonomia temporanea, partendo da un lavoro di consapevolizzazione, di studio della realtà esistente, al fine di costruire “alternative temporanee valide”. Nel libro troviamo alcuni esempi puntuali di TAZ, dall’esperimento di D’Annunzio con la presa di Fiume e la creazione di una sorta di comune avanguardista incentrata sul godimento, sulla musica e sull’assenza di legge, all’idea di “festa” in generale, intesa come momento di sospensione delle regole sociali comuni, all’ambiente della pirateria del 1500/1600, che aveva regole intrinseche molto strutturate e peculiari incentrate sulla redistribuzione della ricchezza.
Il libro si divide in due parti principali: un primo capitolo che dà il nome al libro stesso, incentrato sul concetto di T.A.Z., e un secondo macro capitolo che vuole essere un manifesto di quella che Bey definisce Associazione Anarchica Ontologica, di cui troviamo qui una definizione.
Come altri libri scritti da autori anarchici, Bey osserva alcuni aspetti peculiari che ci aiutano a riflettere sulla società attuale:
- sono frequenti i riferimenti alla corruzione introdotta dalla società dei consumi e dello spettacolo, che sembra aver allontanato gli uomini da un tipo di godimento infantile, a contatto con la natura, e da una sessualità più libera, divincolata da aspetti morali
- c’è un invito costante a trascendere, in questo libro, al di là dell’impianto di leggi e imposizioni morali dettate dalla società dello spettacolo; Bey usa spesso termini e concetti mutuati dalla filosofia di Nietzsche, che torna più volte nella lettura, il che ci fa pensare al filosofo dell’oltreuomo come a uno dei riferimenti centrali dell’autore
- il libro è più un insieme organizzato di pensieri e spunti che non un prodotto editoriale “perfetto”: troviamo al suo interno moltissimi riferimenti ad altri pensatori, altre sperimentazioni, a concetti mutuati dalle filosofie orientali, così come dal pensiero “hippie”, il tutto mischiato e a volte confusionario; il libro va approcciato con mente aperta, disposta a un’operazione di “meticciamento”
- la cultura del “rave”, dello spazio autonomo, deve molto a scritti di questo tipo: per chi conosce dall’interno della cultura del rave, un pensatore come Bey rappresenta un riferimento culturale importante. Gli ambienti dei rave sono descritti spesso come luoghi “altri”, come realtà alternative, spazi di sperimentazione e di confronto disintermediato
- Nel libro sono presenti riferimenti al lavoro “psicologico”: notiamo che Bey mastica concetti di psicoanalisi (sicuramente ha letto Jung); il suo invito al decostruire e allo smantellare si spinge fino a un attacco agli “archetipi”, il che di nuovo ci ricorda l’operazione di “trasvalutazione di tutti i valori” di Nietzsche
Esempio di TAZ, la (ex) comune anarco-ambientalista Floating City di Copenhagen.
Bey stesso, morto nel 2022, fu un personaggio estremo: apolide per scelta, viene contestato dagli anarchici più ortodossi, criticato nel suo modo a-politico di promuovere le TAZ -troppo slegato da un modo più “sistemico” di introdurre il pensiero anarchico.
Qui il PDF di TAZ in download.
NB Sul blog sono presenti alcuni “serpenti di articoli” inerenti disturbi specifici. Dal menù è possibile aggregarli intorno a 4 tematiche: il disturbo ossessivo compulsivo (#DOC), il disturbo di panico (#PANICO), il disturbo da stress post traumatico (#PTSD) e le recensioni di libri (#RECENSIONI