di Raffaele Avico
Diamo una definizione generica di rehearsal. Il termine rehearsal letteralmente si traduce “prova” o “reiterazione”: viene usato per nominare il momento di preparazione che anticipa una performance, in ambito per esempio musicale o teatrale. Per esempio, ci sarà un periodo caratterizzato da molteplici momenti di “rehearsal” prima di un debutto a teatro per una compagnia di attori, oppure il rehearsal è quello di uno sportivo che si prepara mentalmente a una gara, simulandola. Oppure ancora, ripetere la lezione in vista di un’interrogazione, è un momento di rehearsal.
In psicologia generale un ulteriore significato di rehearsal, è quello di “reiterazione” di una data informazione a voce alta o silenziosamente, al fine di imprimere con maggiore forza quel particolare input nella memoria a breve termine, così da meglio conservarlo.
Quello che è importante sottolineare ai nostri fini e in ambito di psicologia clinica, è che il rehearsal conduce a un maggiore senso di padronanza o di senso di controllo a riguardo di un determinato compito ritenuto difficoltoso. In questo senso, il rehearsal andrebbe considerato uno strumento di coping, dove per coping intendiamo il generico “affrontare, al fine di risolverlo, un determinato problema”, oppure “fronteggiare una difficoltà”.
Lo strumento del rehearsal diviene particolarmente saliente quando ci troviamo a fronteggiare queste situazioni cliniche:
- evitamenti fobici in quadri, per esempio, di fobia sociale/scolare
- fobie specifiche
- ansia anticipatoria disorganizzante e sue conseguenze in termini cognitivi (difficoltà a fissare in memoria informazioni magari ritenute importanti, a seguito di un collasso delle funzioni cognitive, come spiegato qui)
Sappiamo che, almeno nei casi di fobia specifica, il gold standard terapeutico è rappresentato dalle terapie cosiddette “espositive”, che contemplano cioè un’esposizione graduale allo stimolo fobico, di cui applicazione storica più conosciuta fu la “desensibilizzazione sistematica”. Il rehearsal assume in questi casi un duplice significato, dato che:
- consente di simulare una situazione di cui si teme l’impatto emotivo. La visualizzazione anticipata di un determinato contesto, è una forma di rehearsal che vuole aiutare l’individuo a prepararsi all’incontro con lo stimolo fobico temuto (rehearsal come esposizione allo stimolo). Provare e riprovare una performance teatrale aiuterà sia a diminuire l’impatto emotivo del pubblico quando questo sarà presente, sia a consolidare la qualità del dato di memoria.
- consente di aggirare l’interferenza emotiva, in ragione di un maggior senso di controllo su ciò che si deve fare. Provare un discorso di laurea molteplici volte, ci consentirà per esempio di lasciarci andare all’esecuzione automatizzata di quel determinato compito, nel caso in cui fossimo altamente perturbati da una forte attivazione emotiva (rehearsal come reiterazione)
Possiamo dunque dire che il reharsal procura maggiore senso di padronanza (mastery), consentendo un miglioramento del coping, soprattutto quando ci si debba confrontare con una “performance” o con l’esposizione a uno stimolo temuto.
Qui un approfondimento in PDF sulla tecnica di visualizzazione in ambito sportivo. Qui abbiamo invece scritto sull’uso della realtà virtuale in ambito di fobie specifiche, il che è anch’esso da considerarsi, in senso lato, strumento di rehearsal.